All’alba vincerò…ed ha vinto! Settimo match-point: rovescio lungolinea, Dimitrov ci arriva a stento, allora palla corta su cui il bulgaro si inventa un pallonetto e attacca, poi contro-lob, smash di Dimitrov, diritto in difesa e il diritto in corridoio del balcanico: tutto in pochi secondi che valgono una vita tennistica, quella del carrarese Musetti, che si può finalmente stendere in terra perchè Acapulco è sua, la prima semifinale in carriera in un 500, un match storico, al cardiopalma. Nessuna “siesta” nel 2021 per il 19enne toscano: dopo diversi challenger è volato in Messico, ha vinto i tre turni di qualificazione e nel tabellone principale ha dato il meglio di sé. All’esordio batte l’argentino Schwartzman, che è un top-ten, 9 del mondo per l’esattezza, e lo fa dopo due ore e 24 minuti di lotta dura. Fondamentale è la conquista del primo set, quando Musetti ha recuperato il break nel quinto game ed ha inanellato quattro giochi consecutivi. Al secondo turno un altro esperto del veloce, il picchiatore Tiafoe, 56 del mondo, tanto brutto stilisticamente a vedersi quanto efficace nella potenza e velocità della palla. Musetti impiega due ore e quaranta minuti per piegare l’americano, lo fa al tie-break del terzo set dopo essere stato sotto 3-0 nella partita decisiva. Non muore mai Musetti e anche contro il bulgaro Dimitrov, 5 del seeding (ora numero 16 del ranking con un passato da numero 3), il tennista toscano deve recuperare un break all’avversario nel quinto gioco della seconda frazione. Lo fa subito Musetti, controbreak immediato, e l’italiano ha pure cinque match point (quattro nel decimo game e uno nel dodicesimo) che non capitalizza. Ma poi nel tie-break non ce ne è per nessuno, tantomeno per Dimitrov, che manda a casa dopo altre due ore e dieci minuti (in tre partite di main draw l’azzurro è stato in campo 7 ore e 14 minuti!). Ora in semifinale altro match vero contro il greco Tsitsipas, 1 del torneo e 5 del mondo, che si è imposto 7/5 4/6 6/3 sul canadese Auger-Aliassime, n. 18 e settima testa di serie. Per Musetti, che da 120 entrerà di prepotenza nei primi 100 giocatori del mondo a 19 anni, è un match da vivere intensamente, il settimo in Messico. Finalmente l’Italia ha un giocatore che pensa non solo a picchiare ma anche e soprattutto a variare il gioco. Era ora.

Andrea Curti