Non esistono solo Sinner e Musetti, il futuro del tennis italiano (oltre a Berrettini ora infortunato) è anche nelle mani di Lorenzo Sonego da Torino, altro giocatore che sta prendendo coscienza delle sue potenzialità. Dopo l’exploit dello scorso ottobre a Vienna, quando eliminò addirittura il numero 1 del mondo Djokovic, il piemontese era un po’ ricaduto in quella discontinuità di risultati che non gli avevano permesso di entrare nei primi 30 del mondo. Oggi invece la meta è assai più vicina perché l’ottavo di finale raggiunto a Miami, primo Masters 1000 del 2021, porta in cascina soldi e punti per la classifica. Sonego contro Galan, il colombiano n.113 in grado di eliminare De Minaur, ha faticato tantissimo per uscire fuori dalle sabbie mobili di un match che sembrava segnato quando si è trovato di fronte a due set-point per il suo avversario nell’undicesimo game della prima frazione. Tra un diritto perfetto in controbalzo, una veronica alla Panatta, un passante in corsa alla Lendl e altro, tanto altro, passo dopo passo Sonego ha recuperato il break di svantaggio e ha portato il suo avversario al tie-break, chiuso in suo favore al quattordicesimo punto, grazie ad una risposta in rete del colombiano. Solo il primo set è durato un’ora e dieci minuti, un braccio di ferro che alla fine si rivelerà vincente. Perché nel secondo set, alla prima palla-break a disposizione, nel fatidico settimo game, il torinese ha piazzato un terrificante diritto lungolinea che non ha dato scampo a Galan. E sul 5-3 e servizio, Sonego ha lasciato solo un punto all’avversario, chiudendo la contesa con un attacco di diritto profondo su cui il sudamericano ha alzato un pallonetto difensivo finito lungo, ben fuori dal campo di gioco. Ora per l’azzurro c’è il dio greco Tsitsipas, con cui non ha nulla da perdere. Anzi, ricordando lo scalpo di Djokovic a Vienna, forse è più l’ellenico a doversi guardare le spalle perché Sonego, se in giornata, è quasi imprendibile.

Andrea Curti