Un azzurro nei quarti del primo Masters 1000 di stagione non è da buttare via, anzi. Jannik Sinner, seguito dal guru Riccardo Piatti, ci sta abituando a continui exploit. Ha iniziato alla grande la stagione conquistando al “Great Ocean Road Open” di Melbourne il suo secondo titolo ATP, poi un problema alla schiena lo ha fatto cancellare da Rotterdam ma dopo quarti a Marsiglia e a Dubai. E ora, sul cemento caldissimo di Miami, ha raggiunto per la prima volta in carriera i quarti di finale in un Masters 1000: il finlandese Ruusuvuori si è rivelato un avversario troppo inferiore come velocità di palla e tecnica di esecuzione. La vittoria consente all’azzurro di sfondare il tetto della top 30, attualmente risulterebbe 26 del mondo, con grandi prospettive all’orizzonte, ovvero l’approdo in semifinale. Una partita alla volta e allora ecco il kazako Bublik, 44 della classifica ATP, anch’egli per la prima volta nei quarti di un Masters 1000, bravo a regolare il più quotato yankee Fritz alle prese coi soliti problemi caratteriali. I precedenti dicono 1-0 Sinner, precedente fresco fresco di quindici giorni fa al 500 di Dubai, ma vinto con gran fatica, in rimonta, dopo due ore di lotta e sofferenza, perché Bublik è uno che prende la rete con facilità, agile anche da fondo e che cercherà di non dare ritmo agli scambi del ragazzo altoatesino. Match pari ma sempre meglio incontrare Bublik che un altro avversario degli ultimi otto rimasti in gara. Nella nottata italiana invece, pur giocando un buon match, Lorenzo Sonego non è riuscito ad arginare la superiorità del dio greco Tsitsipas, 5 del mondo e apparso in gran spolvero nei momenti chiave del match. Il piemontese comunque torna a casa con un bel gruzzolo di punti per il ranking e di soldi in tasca. Il che di questi tempi non guasta mai.

Andrea Curti