Con molta “testa”, la sua principale caratteristica nonostante la tenera età di 19 anni e mezzo, l’altoatesino Sinner ha superato l’ostacolo Bublik in due set e si è spalancato le porte della semifinale del Masters 1000 di Miami, la prima in carriera e quattro anni dopo un altro italiano, Fognini. Tra lui e la finalissima a sorpresa c’è lo spagnolo Bautista Agut, 12 del mondo, dall’azzurro già battuto due settimane fa sul cemento di Dubai dopo un match durissimo (7/5 al terzo per il ragazzo di Sesto Pusteria), ma in grado di eliminare addirittura il numero 2 del mondo, il russo Medvedev, in due facili partite. I bookmakers vedono leggermente favorito l’iberico in virtù della grande dose di esperienza dettata dai suoi quasi 33 anni (il prossimo 14 aprile) e da una carriera su grandi livelli da parecchi anni ormai; battere di nuovo Bautista (match previsto per sabato alle 19 italiane), che gioca bene in ogni parte del campo ed è solidissimo da fondo ricordando anche il miglior Emilio Sanchez, soprattutto per rapidità di gambe e di braccio, proietterebbe Sinner a ridosso dei primi 20 del mondo e in una insperata finale nel giorno di Pasqua, così come Fognini nel 2019 a Montecarlo. Corsi e ricorsi storici che sarebbe fantastico ripercorrere.

Andrea Curti