Quando vinci quattro partite di seguito sulla terra in un Masters 1000 non puoi essere “solo servizio e nulla più”, quando vinci quattro partite di seguito sulla terra in un Masters 1000 senza neppure perdere un set e senza essere testa di serie, non puoi essere “solo servizio e nulla più”: il gigante Opelka, 23enne ragazzone yankee del Missouri, numero 43 della classifica ATP, approdando per la prima volta in carriera in semifinale, questo ha dimostrato, di essere molto di più dei 211 cm x 102 chilogrammi di stazza. Il fisico conta, è vero, ma se a tennis non sai giocare, infondo ad un torneo così importante non arrivi mai. Al Foro Italico Opelka, che pare possedere una età più matura per via della folta barba e della chioma incolta (senza per carità parlare dei suoi gusti per l’abbigliamento), si è presentato con la misera dote di due match vinti su nove nel 2021, e cinque primi turni consecutivi (praticamente non vince una partita da febbraio). Ma qualcosa sarà scattato, e non è fortuna. Primo turno tutto sommato agevole contro il francese Gasquet (6/1 7/5), secondo qualche fatica in più contro Musetti (6/4 6/4) poi il capolavoro contro il russo Karatsev (7/6 6/4) e la conferma oggi contro il pallettaro argentino Delbonis (7/5 7/6). La statistiche ci dicono che il tennista americano non ha perso ancora un servizio dall’inizio del torneo, quindi è con pieno merito in semifinale dove ad attenderlo che highlander Nadal, 9 volte vincitore a Roma, che ha vendicato contro Zverev la sconfitta di Madrid. Quello che stupisce dell’iberico è che, nonostante l’età e gli acciacchi e l’agguerrita concorrenza di ragazzini con quasi dieci anni di meno, abbia ancora grande voglia di lottare e di vincere: in tre partite, contro Sinner (2h12′), Shapovalov (3h30′) e appunto Zverev (2h01′), Nadal è stato in campo 7 ore e 43′, che sul rosso sono più pesanti e più logoranti per il corpo rispetto alle superfici veloci. Soprattutto, ieri tre ore e mezza contro il giovane mancino canadese e oggi contro il tedesco fresco come una rosa, pronto a saltare come un grillo e a non sentire la minima fatica: Nadal, in questo stato di forma, è quasi inarrivabile per chiunque.

Andrea Curti