Tra i due litiganti (Berrettini e Sinner) il terzo gode. Si perché a questi Internazionali tutti i riflettori erano puntati sui primi, volendo anche con la speranza Fognini, ma nessuno aveva pensato al tennista piemontese e al suo modo di giocare, col cuore e con la testa, ancor prima che con le gambe. Sonego, numero 33, dopo aver eliminato all’esordio il francese Monfils (15), poi il ligure Mager e soprattutto l’austriaco Thiem (4), ha fatto fuori in rimonta un altro top-ten, il russo Rublev (7), lo stesso che aveva interrotto nello scorso ottobre la sua cavalcata incredibile sino alla finale di Vienna. Ma oggi è un altro giorno, un altro campo, un altro match. Rublev proviene da un periodo non felicissimo, al contrario Sonego si sta esaltando. La partita, durata due ore e trentacinque minuti, con sole e pubblico sugli spalti (che si è fatto sentire eccome), ha vissuto sulle fiammate dell’azzurro, capace di mantenere una costanza di rendimento più che accettabile, e sugli errori gratuiti di Rublev, che invece non ha avuto la lucidità giusta per scrollarsi di dosso la pressione dell’azzurro. Nel primo set il russo è partito subito forte: break al terzo gioco (dopo aver fallito una opportunità nel primo game) e vantaggio mantenuto nonostante le grandi difficoltà trovate nel quinto game, dove Sonego non è riuscito a trasformare in controbreak una delle quattro occasioni). Nel nono game invece è stato di nuovo Sonego a cedere la battuta sancendo il 6/3 per il tennista moscovita. Questi però ad inizio di seconda frazione, perde subito il servizio e Sonego sale 2-0 annullando una palla dell’1-1. Ne annulla tre il torinese anche nel settimo game e una quinta anche quando va a servire per il set, ma la sua ferocia, la sua determinazione, la voglia di rimanere nel match fanno la differenza. Così l’azzurro pareggia 6/4 il conto dei set e si va al terzo. Sonego annusa il dolce profumo dell’impresa e, sospinto dall’incitamento continuo del pubblico, prima annulla tre palle break al russo nel quarto game e nel successivo breakka un Rublev sempre più nervoso. Perché sa che la sconfitta si sta avvicinando. Sonego vola 4-2 nonostante il tentativo di recupero del russo da 40-0 per l’italiano, annulla un’altra palla del contro-break nell’ottavo game e il capolavoro arriva nel nono gioco quando, su servizio di un Rublev infuriato un po’ con tutti, pubblico compreso, Sonego alla seconda occasione, complice un dritto largo del russo, si porta a casa la vittoria e la semifinale storica a Roma. “E’ un sogno essere in semifinale, finalmente ho giocato tutta la partita con il pubblico che mi ha molto aiutato e incoraggiato”, ha detto a fine match il tennista piemontese, aggiungendo che “Rublev è uno tosto che ha vinto molto. Ma io ho giocato il mio miglior tennis, divertendomi e sorridendo sempre“. Ora Djokovic. Come a Vienna. L’ultimo azzurro ad arrivare in finale al Foro Italico è stato Adriano Panatta nel 1978. E’ passato troppo tempo…

Andrea Curti