Quella maledetta volée lunga di rovescio: è tutto lì, nell’unica palla-break a disposizione, il match di Marco Cecchinato nella finalissima dell’Emilia Romagna Open a Parma. L’avesse messa in campo il Ceck sarebbe andato a servire per il secondo set e forse l’incontro poteva girare dalla sua parte. Invece è il ventenne figlio d’arte americano Korda ad alzare il trofeo 250 dell’ATP, primo titolo in carriera dopo la finale raggiunta a Delray Beach e non giocata per infortunio, e peraltro primo titolo di uno yankee sul rosso dal 2010 ad oggi. La partita complessivamente non è mai stata in discussione. Korda l’ha dominata per la maggior potenza nel servizio e nei colpi in generale, ma Cecchinato ha fatto vedere cose buone anche oggi. Primo set: Cecchinato spinge da fondo ma Korda riprende tutto e contrattacca. Il break dell’americano arriva al quarto gioco quando un rovescio del palermitano finisce in rete. E ben tre servizi lo yankee li chiude col serve and volley, tattica che nel tennis di oggi si usa sempre meno ma che Korda ha nel sangue, visto i geni del padre Petr mancino. Cecchinato non ha chances di recupero, arriva sino al 30 pari ma non va oltre: così è Korda che lo breakka di nuovo nell’ottavo game e il 6/2 è presto detto. La seconda frazione è assai più equilibrata: il tennista siciliano non approfitta, nel gioco di apertura, di due doppi falli del suo rivale, però combatte, tiene il servizio anche con maestria: fantastico il passante in corsa di diritto che lo porta sul 2 pari annullando una palla del 3-1 a Korda. Proprio da quella palla-break contro, sulla sua battuta il Ceck conquista 11 punti a zero prima di issarsi all’unico break-point in suo favore. Fa tutto bene il palermitano, si costruisce il punto ma la volée è purtroppo out. Scampato pericolo, Korda riprende fiducia e parte con un quindici in più perché nel frattempo Cecchinato è sanzionato con un penalty-point per lancio di racchetta (in precedenza aveva sparato fuori campo due palline per la rabbia beccandosi il warning). Pesa quel punto, il tennista siciliano arrabbiato fa 15 pari con una prima vincente ma poi Korda tiene il pallino del gioco e allora si spegne la luce sulla quinta finale dell’azzurro, la prima del 2021. “Ha meritato la vittoria, è giusto così” è stato lo sportivo commento di Cecchinato, il quale ha poi aggiunto che “è stata una ottima settimana per me che mi consente di riaggiustare la classifica“. Già, col ranking normale il palermitano sarebbe 36 del mondo, invece diventerà 83, comunque dentro i tornei Slam. Korda invece diventerà 50 del mondo, dando una speranza al tennis a stelle e strisce, che sta attraversando un momento non proprio felice.

Andrea Curti