Domani, al Roland Garros, è l’ora della verità per il tennis italiano: sapranno i ragazzi di casa nostra, togliere gli scettri ai re della racchetta mondiale? Musetti, al suo primo Slam, ha già piazzato un colpo importante arrivando negli ottavi di finale (e quindi nella seconda settimana di gara), e ora il numero 1 del mondo lo attende al di là della rete in un match quasi impossibile. Quasi perché la speranza è l’ultima a morire. Per Djokovic ambire al Grande Slam ed entrare ancor di più nella storia del tennis, è più di uno stimolo. Vedremo come reagirà fisicamente Musetti che contro Cecchinato ha patito un po’ di fatica più fisica che mentale. Però il tennista toscano non ha nulla da perdere. Diverso il discorso per gli altri due azzurri. Berrettini ha la chance della vita di entrare per la prima volta nei quarti a Parigi: il mostro sacro Federer non è più quello di una volta, intendiamoci atleticamente non tecnicamente. Contro il mancino tedesco Koepfer, il campione svizzero ha vinto praticamente da fermo, giocando molto di polso e finendo stremato intorno all’una di notte; è la classe che lo ha tenuto in vita a Parigi e Berrettini, allungando la contesa, potrebbe anche piazzare il colpaccio. Finora Berrettini ha perso due volte su due ma era un altro Federer e un altro Berrettini. Comunque il tennista romano resta sempre il primo italiano nell’Era Open ad aver raggiunto gli ottavi in tutti i torneo dello Slam, è stato il primo ad aver vinto un match nel Masters e staziona regolarmente nella top-ten: serve però fare un altro passo, un salto di qualità per puntare ancora più in alto. E poi Sinner contro Nadal: l’iberico ha vinto tutti i precedenti, il quarto di finale dello scorso anno a Parigi e a Roma. Peraltro Nadal ha vinto 13 Roland Garros e 103 partite su 105 sul rosso francese. I numeri sono tutti dalla sua parte ma l’altoatesino è un mostro di concentrazione, che ogni tanto coi colpi perde le misure del campo ma con la testa è sempre presente, ed è questo che potrebbe mandare in tilt il campione spagnolo. Staremo a vedere, intanto già godersi la possibilità di giocarci contro negli ottavi è un evento da vivere tutto d’un fiato.

Andrea Curti