Per due ore “Mago” Musetti da Carrara ha impaurito Re Djokovic, “nascondendogli” la pallina, alcune volte irridendolo, di certo mettendolo alle corde tatticamente. Il numero 1 del mondo ha temuto, alla fine del secondo tie-break perso di seguito, si rifacesse viva la maledizione del Roland Garros, dove ha vinto una volta sola sulla terra dominata per 13 anni da Nadal e che ogni anno è l’ultimo tassello, quello mancante, per il Grande Slam. Invece “Mago” Musetti, nei tre set successivi, è sparito dal campo raccogliendo un solo gioco. Al di là del problema fisico che lo ha costretto al ritiro quasi alla fine del quinto set, l’impressione è che il 19enne toscano non sia ancora pronto per certi palcoscenici e per certe partite. Il suo livello tecnico ovviamente si è alzato ma è l’aspetto fisico che deve curare di più. Giocare tre set su cinque è un altro sport. Per questo oggi sarebbe stato meglio che agli ottavi fosse approdato Cecchinato, per la maggior maturità del siciliano e la sua superiore tenuta atletica. Ma adesso per Musetti, prima di Wimbledon, ci sono gli esami di maturità, il 16 giugno lo aspettano per prendersi il diploma e chiudere un ciclo scolastico. A Sinner contro Nadal è andata peggio semplicemente perché Sinner ha meno colpi e meno talento di Musetti, ma ha più testa e più potenza nei fondamentali e nel servizio. E Nadal si batte solo variando il gioco, carta che Sinner non ha a disposizione giocando più o meno sempre alla stessa maniera. Così rimane solo Berrettini ai quarti di finale: avrà contro Djokovic che da un mesetto a questa parte non gioca benissimo e per questo il tennista romano ha chances di infrangere il sogno “Grande Slam” del numero 1 serbo.

Andrea Curti