Al banchetto dei grandissimi non c’è ancora spazio per Matteo Berrettini, top-ten stabile (è numero 9) ma ancora non all’altezza di avvicinarsi ai primi cinque. Nel quarto di finale contro il numero 1 Djokovic, il tennista romano ha giocato alla sua solita maniera (grade servizio e diritto vincente) ma è servito poco perché, come ha insegnato Musetti negli ottavi e soprattutto Cecchinato nel 2018, per battere il più forte giocatore al mondo bisogna variare il gioco, non dare ritmo, tattica che non sta nelle corde di Berrettini (e nemmeno di Sinner, tanto per citare qualcun altro). Fatto sta che Djokovic, nei primi due set, ha lasciato la miseria di cinque games all’azzurro, segno di un dominio netto in campo. Non sappiamo se le due palle-break avute dal tennista romano nel primo e nel terzo game potevano far girare il match (almeno il primo set) dalla sua parte, altresì sappiamo che Djokovic è stato implacabile e deciso nel non dare spazio al tennista romano e lo ha breakkato al quarto gioco, volando 4-1. Avrebbe Berrettini un’altra opportunità del contro-break nel settimo game ma niente, non è serata, Djokovic chiude 6/3 il primo parziale. Nel secondo il serbo fatica anche meno perché non concede palle-break all’azzurro ma strappa il servizio a Berrettini ben due volte e il 6/2 è presto fatto. C’è decisamente più equilibrio nella terza frazione. Potrebbe Djokovic andare a servire per il match nel nono gioco, grazie ad un diritto sparacchiato fuori dal capitolino, ma Berrettini con un ace si salva. Si va al tie-break dove succede un po’ di tutto. L’azzurro si trova 4-3 e servizio, perde entrambi i punti e sul 5-4 con la battuta a favore, è invece Djokovic a cedere entrambi i servizi. Così Berrettini col dritto porta a casa il terzo set e allunga la contesa. Djokovic fa fatica a tenere i turni di servizio, per due volte va ai vantaggi ma tiene la battuta (quinto gioco) prima che il pubblico lasci l’impianto per il coprifuoco francese che scatta alle 23. Escono anche i giocatori e al loro rientro Berrettini fronteggia con coraggio la palla del 4-2 per Djokovic e resta in scia del campione serbo. Questi sfrutta la battuta per portarsi sul 5-4 e mettere pressione all’azzurro che deve servire per salvare il match. E ci riesce. Cinque pari. Ma poco dopo, nell’analoga situazione, Berrettini capitola al terzo match-point per Djokovic e addio semifinale contro Nadal. Ci giocherà il serbo che urla tutta la sua rabbia verso il suo team, in quella che sarà la sfida numero 58 in carriera (29-28 per Djokovic). Invece nella parte bassa del tabellone, il greco Tsitsipas ha stracciato il 2 russo Medvedev e ora sfida il tedesco Zverev per l’ingresso nella finalissima: sarà l’ottava sfida tra i due, la prima sulla terra battuta, che vede Tsitsipas avanti 5-2 ma l’ultimo incontro, la finale sul cemento di Acapulco, andò al tedesco.

Andrea Curti