Scacco “matto” al Re: il serbo Djokovic, numero 1 del mondo e asso pigliatutto in questo 2021, il più accreditato alla medaglia d’oro per la sua forza e l’assenza di una serie notevole di avversari (Nadal, Federer, Thiem, Tsitsipas che è stato eliminato al terzo turno, e Medvedev ai quarti), è stato clamorosamente sconfitto in semifinale dall’ottimo tedesco Zverev, tornato a livelli competitivi. Eppure il match si era messo bene per il serbo che era avanti un set (6/1) e un break nel secondo (3-2 e servizio) prima di subire l’incredibile e inaspettata rimonta di Zverev il quale ha inflitto un parziale di otto giochi a zero al numero uno del mondo, chiudendo la contesa con i parziali di 6/3 6/1 in suo favore. Il crollo di Djokovic non è certo mentale, semmai fisico, per il serbo che proveniva da 22 vittorie consecutive (ultima sconfitta in maggio alla finale di Roma contro Nadal); ci si chiede a mente fredda e in ottica di dispendio di energie fisiche, che senso ha avuto per il serbo disputare il doppio misto, per il quale è ancora in corsa in semifinale con la connazionale Stojanovic. Comunque Djokovic, abbandonata l’ipotesi Golden Slam, ora deve pensare agli Us Open per completare il Grande Slam e entrare nella leggenda del tennis. Non sarà facile e ora il serbo ha un avversario in più da tenere a bada, proprio Zverev che a Tokyo affronterà in finale il russo meno accreditato dei tre, ovvero Khachanov, lesto a lasciare una sola palla break in tutto il match allo spagnolo Carreno Busta. I bookmakers danno favorito il germanico nonostante gli scontri diretti siano 2 pari e gli ultimi due se li sia aggiudicati il russo. Staremo a vedere, certo è che la notizia di Djokovic non in lotta per l’oro è abbastanza inaspettata.
Andrea Curti
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