Vincere contro l’Uruguay, squadra assolutamente mediocre, era un must per la nuova Italia di Crowley, e dopo 16 sconfitte consecutive riassaporare il dolce gusto del successo è senz’altro positivo, benché di questi tempi l’essere negativo è più consigliabile. Vedendo il bicchiere mezzo pieno, il faticoso 17-10 rifilato in quel di Parma allo scomposto quindici sudamericano, grandi placcatori ma poco o nulla in più (loro 17mi in classifica contro il n.14 dell’Italia), che ci ritroveremo peraltro di fronte ai Mondiali francesi nel 2023, se non altro blocca l’emorragia di batoste di fila e mette in risalto le due mete azzurre degli esordienti Bruno e Faiva. Ma non parliamo di gioco, please. Errori a go-go, nel possesso dell’ovale e nella tenuta in mischia, per non contare i troppi falli e le ingenuità viste in campo. Va bene che la squadra italiana è quasi tutta giovane ma di lavoro da fare Crowley ne ha in grande quantità, e pensare a come questo quindici possa ben figurare nel Sei Nazioni oggi è davvero dura. Ha dichiarato Crowley: “Abbiamo costruito tante occasioni, siamo entrati diverse volte nei 22 avversari ma non siamo riusciti a concretizzare le molte azioni create. Sono comunque contento per i ragazzi e per aver ottenuto una vittoria che mancava da tanto tempo”. “Dobbiamo migliorare nei punti di incontro, abbiamo superato spesso la linea del vantaggio perdendo però il possesso nel prosieguo dell’azione – ha continua il tecnico neozelandese –. Ci sono alcune aree del gioco da sviluppare in vista del Sei Nazioni 2022: abbiamo ottimi giocatori, ma dobbiamo crescere tutti quanti nell’esecuzione delle nostre giocate”. Puntualizza capitan Lamaro: “Come pacchetto di mischia siamo stati dominanti in touche e nel drive, ma non siamo riusciti a controllare alcune situazioni di gioco. Dobbiamo dare credito all’Uruguay che si è dimostrata una squadra solida, diversa rispetto a quella della settimana scorsa contro l’Italia A, che ha dato prova di meritare la qualificazione alla Coppa del Mondo del 2023”. Vabbè, prendiamoci questo brodino caldo in vista del freddo inverno, quando affronteremo Inghilterra, Francia, Scozia, Irlanda e Galles.

Andrea Curti