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Al Pala Alpitour di Torino meglio di così non poteva andare: l’Italia degli esordienti, dal capitano non giocatore (Volandri) ai singolaristi (Sinner e Sonego), distrugge letteralmente gli Stati Uniti e domani contro la Colombia si gioca la chance di passare ai quarti di finale di Coppa Davis. Il primo ad entrare in campo è stato il “padrone di casa”, quel Lorenzo Sonego, 27 del mondo, che a Torino ci è nato e che del cuore granata è sempre un esponente di massimo livello. Di fronte l’azzurro aveva i 211 centimetri del gigante Opelka, che lo precede di una sola posizione in classifica. Ma la partita, caratterialmente e tecnicamente, è stata pressoché perfetta. Il primo set è come ce lo aspettavamo. Grandi botte di servizio da parte di Opelka e Sonego che fa fatica in risposta e che anzi deve difendere la propria battuta dall’irruenza brutale dello statunitense. La frazione si decide su poche palle. La prima è la palla-break che ha Opelka sul servizio di Sonego nel settimo game, ma il torinese con coraggio la annulla e mantiene la battuta. Ma il gigante americano si disunisce nell’ottavo game sul proprio servizio: sbaglia tre volées, fa un doppio fallo e un dritto non forzato in rete. Il che consente a Sonego di andare a servire per il set, e l’azzurro fa tutto bene: tiene lontano lo yankee dalla rete, lo costringe con colpi profondi al palleggio da fondo campo e ottiene il set a quindici. Ovviamente non cambia il cliché nella seconda partita con il bombardiere americano che spara colpi a ripetizione e Sonego che si difende e imposta la gara sulla mediocrità di movimento dell’avversario. E arriva l’unica palla-break per l’azzurro nel settimo gioco ma Opelka lo cancella con uno dei dodici aces dell’incontro. Sul 6-5 per lo yankee Sonego tira fuori dal cilindro due colpi di controbalzo fantastici che lo portano al tie-break. Il primo punto è decisivo, perché Opelka lo perde con uno scellerato dritto lungo. Fa festa Sonego che vola 3-0 e mantiene il mini-break di vantaggio, chiudendo la contesa con una perfetta volée di dritto. Uno a zero Italia, dunque. E in campo scende Sinner, 20enne top-ten azzurro, contro quel John Isner che non gioca praticamente da un mese e mezzo, quando abbandonò Indian Wells per la nascita del figlio. Un match che alla vigilia pareva equilibrato si è subito dissolto nel nulla per la troppa superiorità dell’altoatesino: non c’è stato match, nonostante il primo gioco durato ben nove minuti e in cui Sinner ha sciupato subito tre palle break. L’azzurro però dal terzo gioco in poi ha preso il largo martellando un avversario del tutto impreparato (perché Fish lo ha schierato?) nel fisico e nell’agonismo. Isner ha toppato tutto, fondamentali lunghi o steccati, anche doppi falli, e Sinner è stato un rullo compressore. Impressionante la reazione del tennista italiano nell’unico momento di difficoltà del match, ovvero nel secondo game della seconda frazione quando Sinner si è trovato sotto 0-40 sul proprio servizio. Ha ragionato punto per punto, con la massima concentrazione, e per Isner non c’è stato scampo. Alla fine l’americano ha racimolato solo due games (6/2 6/0 lo score in 62 minuti) e per il giovane azzurro è stato un allenamento in vista di domani quando l’Italia, contro la Colombia, si giocherà l’accesso ai quarti di finale, e ci arriva un po’ più riposata del solito.

Andrea Curti