I quasi trentamila dell’Olimpico hanno assistito alla sconfitta consecutiva dell’Italia numero 34 nel Sei Nazioni: non è che contro gli inglesi ci si aspettasse la gara del riscatto o della svolta, ma vedere un divario così netto tra i due quindici, nel punteggio come nella qualità di gioco, è davvero disarmante. Eppure l’Under 20, che in prospettiva fa ben sperare, aveva illuso nel team azzurro che si potesse avere una chance di partita contro i maestri inglesi. Invece nulla. Implacabili i sudditi di Sua Maestà, hanno lasciato l’Italia a bocca asciutta, con un senso di impotenza, costretti per tutto il match a subire l’ordinato compito del quindici inglese, ferito nell’orgoglio contro la Scozia nella prima giornata. Così la mattanza non tarda ad arrivare, grazie alla prima meta al 10′ dell’apertura Smith in decima fase. Altri dieci minuti ed è bis britannico: di forza in mischia il tallonatore George schiaccia l’ovale in meta. Allo scadere di prima frazione poi il punteggio arriva a 21 complice ancora George che elude un placcaggio azzurro per la terza meta. Nella ripresa la musica non cambia: è l’Inghilterra a dirigere il gioco con l’Italia alle corde e perennemente sulle difensive. Passano 4 minuti e l’ala Daly sfrutta un passaggio a scavalcare dell’apertura Smith per involarsi indisturbato in meta. E sono 4. Al 73′ c’è gloria anche per il massiccio pilone Sinkler che marca la quinta meta in mezzo ai pali. Non accade più nulla, anzi il pilone Pasquali evita la sesta marcatura avversaria: gli inglesi vincono 33-0 e salutano Roma indisturbati dopo lo schiaffo dagli abitanti delle Highlands. L’Italia invece a schiaffi è abituata: pensare a un Six Nations “alternativo” o “di qualificazione” non è più una cattiva idea.

Andrea Curti

Sei Nazioni: 0-33 con Inghilterra, Italia 34/a sconfitta

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Sei Nazioni, l’Italia perde ancora: 33-0 per l’Inghilterra