Finalmente ci siamo. Dopo l’arrivederci e grazie in terra australiana, il campione serbo ha vuotato il sacco ad una intervista alla BBC inglese e finalmente ha espresso il suo parere sulla vicenda vaccini. Prima di tutto il numero 1 del mondo ha tenuto a precisare che “non sono un no vax ma ho sempre combattuto per la libertà di ogni individuo di scegliere cosa inserire nel proprio corpo“. Pare che la sua intenzione di non vaccinarsi sia legata al cambiamento positivo della sua dieta e dei metodi di sonno che lo hanno portato a sfiorare il Grande Slam lo scorso anno. Il serbo non ha neppure escluso la possibilità di vaccinarsi in futuro: “Non sono mai stato contrario alla vaccinazione ma capisco che nel mondo tutti stano cercando di trovare la soluzione migliore per debellare questo virus“. Capisco ma non mi adeguo, in sostanza, e questa sua scelta si ripercuoterà inevitabilmente sul prosieguo della sua stagione sportiva. “Rinuncerei a giocare tornei piuttosto che essere costretto a vaccinarmi contro il Covid” è il suo attuale mantra, “compresi quelli dello Slam (a Parigi e Wimbledon la vaccinazione è obbligatoria, ndr). E’ un prezzo che sono disposto a pagare“. Ora ci saranno ondate di no vax che lo ergeranno a paladino dell’ideologia, a baluardo della difesa del diritto personale, fatto sta che il tennista serbo è pienamente cosciente delle conseguenze delle sue mosse e delle sue convinzioni. Forse a gongolare sarà Nadal, che ha vinto a sorpresa in Australia e a questo punto, dovesse Djokovic rinunciare a tutto, si candida per il Grande Slam 2022. Contento il serbo, contenti tutti.
Andrea Curti.
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