A volte la Provvidenza viene in soccorso. Almeno così sembrava, visto che il numero 1 slovacco Molcan, e 66 del mondo, è risultato positivo al covid e non è potuto scendere in campo contro gli azzurri, anche loro orfani (per scelta però) del migliore tennista italiano, il romano Berrettini. Come se l’Italia può permetterselo. Allora a battagliare per primi in quel di Bratislava (primo turno di Coppa Davis) sono stati l’altoatesino Sinner (11 del mondo) e lo slovacco Gombos (110). Un Sinner in versione Vagnozzi, che ha  esibisto rovesci slice, serve and volley e addirittura le palle corte in nome delle tanto decantate variazioni di gioco. Ma forse non era la giornata migliore per sperimentare. Gombos, e lo sapevamo, in casa e sul veloce ha un buon gioco di pressione con i fondamentali, così ha reso la partita molto equilibrata, aiutata anche dalla confusione tattica dell’azzurro, a volte sperduto nelle praterie del campo lasciate incustodite. Per la verità il match si era messo bene per l’azzurro che, pur non brillando e subendo lo scambio da fondo dello slovacco, aveva capitalizzato la prima occasione di break salendo 4-2 e chiudendo il set 6/4 con una volèe lunga ma per fortuna dentro il campo. Addirittura Sinner aveva strappato il servizio al suo rivale nel terzo gioco della seconda frazione ma si è fatto controbreakkare subito, galvanizzando Gombos, che ha iniziato a tirare tutto e bene mentre lo spaurito italiano subiva il palleggio aggressivo dello slovacco. La frittata è fatta nel nono game quando Sinner perde la battuta e il set. Nel terzo e decisivo, il padrone di casa è partito in tromba, ha servito molto bene salvando la palle dell’1-3 e si è presentato all’ottavo gioco avanti 4-3. Qui Sinner ha riacceso la luce, ha giocato da Sinner versione Piatti, ovvero addio variazioni e sostanza, tanta sostanza. Ne ha beneficiato il diritto, diventata arma letale in occasione del break decisivo che lo ha portato a servire per il match. Concluso vittoriosamente con una prima ad uscire che ha indotto all’errore uno sconsolato Gombos che, malgrado le 99 posizioni di differenza, ha giocato alla pari se non meglio dell’azzurro. Ma le accelerazioni di Sinner nel cuore del terzo set hanno fatto la differenza. Poi sull’1-0 e con meno responsabilità sulla spalle, è entrato in campo il torinese Sonego, 21 al mondo, contro la riserva Horansky, 203 del ranking. Partita semplice? Volandri avrà pensato di si, dal momento che aveva concordato con Berrettini la sua esclusione momentanea. E invece i timori della vigilia si sono scoperti più che fondati. Sonego in questo periodo sta fuori forma, e le sue recenti esibizioni lo avevano dimostrato. Il carneade slovacco, dal canto suo, ha giocato molto bene, dimostrando di meritare una classifica assai migliore. Oppure è stato Sonego, spesso ben oltre la linea di fondo campo, a farlo sembrare un piccolo Kafelnikov. Fatto sta che tal Horansky, nella prima frazione, è andato a servire sul 4-3 in suo favore prima di subire un moto d’orgoglio da parte del tennista piemontese. Ma nel tie-break gli errori dell’azzurro hanno fatto la differenza e il dominio dello slovacco è stato totale. Seconda frazione invece che pareva a favore dell’azzurro, lesto a prendere la rete con maggior frequenza e a breakkare subito l’avversario. Purtroppo però Sonego ha svanito presto la verve e Horansky, che continuava a macinare gioco, da un potenziale 1-3 si è ritrovato 3-2. Il resto è la mattanza di un Sonego (sconfitto senza attenuanti) che non doveva scendere in campo in quelle condizioni, annebbiato, che annaspava di fronte ad un giocatore sì bravino ma sempre quasi duecento posto indietro in classifica. Colpa ovviamente di chi l’ha messo in campo, il neo cittì Volandri,  che avrebbe dovuto capire la mala parata anzitempo piuttosto che far fare tale figure barbine al piemontese, come del resto era già accaduto in novembre contro Colombia e Croazia. Adesso Italia e Slovacchia sono 1-1. Rossella O’hara diceva che “domani è un altro giorno”, ma potrebbe essere anche peggiore, perché alle 15 c’è un doppio da inventare tutto, data l’assenza di Fognini per infortunio. Alle 15 le due coppie si incontreranno, poi gli altri due singolari, con Sonego che entrerà in campo per primo contro Gombos a questo punto da sfavorito. Ma pensare ad un cambio volante con Musetti? Si cerchi di fare qualcosa per non far precipitare la situazione.

Andrea Curti