Ci voleva l’ultima giornata del Sei Nazioni 2022 per vedere gli azzurri vincere un match dopo sette lunghi e interminabili anni, fermando una emorragia di 36 sconfitte consecutive. L’Italia porta a casa una vittoria meritata, voluta e strappata con le unghie all’ultimo secondo di gara ad un Galles arruffone, fisico ma sempre veloce con le ali e i centri. Il punteggio finale di 22-21 è figlio di una splendida partita del quindici nostrano che ha lottato su ogni palla dal primo all’ottantesimo minuto, dando addirittura la sensazione di essere superiore all’avversario nella gestione della gara. Il match è iniziato subito col piede giusto per i colori azzurri: l’Italia placca e si difende con veemenza senza commettere fallo. Anzi sono gli azzurri a procurarsi le punizioni che il mancino Garbisi prima e l’ala Padovani poi trasformano con sicurezza. Sul 6-0 Italia, il Galles si getta in avanti e in due occasioni, per ingenui avanti, spreca la possibile marcatura. Marcatura che però arriva al 27′ quando il centro  Watkin dribbla due azzurri e schiaccia l’ovale in meta. Con la trasformazione del mediano Bigger il Galles si porta in momentaneo vantaggio 7-6. La reazione del quindici italiano non si lascia attendere. Ancora una volta i gallesi in mischia sono fallosi e altri due calci, uno di Garbisi e uno di Padovani (che si alternano a seconda della lontananza dai pali), centrano l’acca per un esaltante 12-7 Italia. Il Galles pare accusare il nuovo vantaggio azzurro e a due minuti dal termine della prima frazione, un break di Ioanne fa tremare la difesa avversaria, col placcaggio decisivo dell’ala Adams ad un centimetro dalla meta britannica: mischia Italia a 5 metri e sull’azione susseguente l’arbitro irlandese Brace annulla la meta in mischia del mediano azzurro Braley. Così si va al riposo sul 12-7 per l’Italia, punteggio che non si vedeva da anni. Nella ripresa, i gallesi ritornano in campo determinati a ribaltare il punteggio ma trovano un muro azzurro tosto da superare. Nello scontro puramente fisico gli azzurri tengono botta molto bene, con pochi falli, senza particolari sbavature, ma è nella trasmissione dell’ovale la differenza, con i gallesi più rapidi. Però al 52′ la maul britannica fa breccia e il tallonatore Lake firma la seconda meta dei padroni di casa che arrotondano con il solito Bigger. Galles avanti 14-12. Iniziano le sostituzioni ma la sostanza non cambia. L’Italia è in partita, con la testa e le gambe. Altra punizione finalizzata da Garbisi al 56′ e Italia di nuovo avanti di un punto. I gallesi soffrono e un fuorigioco dei dragoni rossi induce l’arbitro a fischiare un altro piazzato per l’Italia: questa volta da metà campo Padovani non trova l’acca per allungare il passo. Ma la gara resta in equilibrio fino allo slalom dell’ala gallese Adams che salta quattro azzurri e schiaccia l’ovale in meta, la terza per i padroni di casa. Galles 21, Italia 15. Sembra finita, con gli azzurri in difesa e i britannici pimpanti in avanti senza strafare. Però ad un minuto dalla fine accade quello che nessuno si aspetta, ma che si era già visto in campo. Ovvero il piccolo Capuozzo, estremo dei francesi del Grenoble, s’inventa un incosciente contrattacco dall’area italiana dei 22 e con una serpentina irresistibile, mette a sedere due gallesi e trasmette l’ovale all’accorrente Padovani la cui meta è un gioco da ragazzi. Poi ovale a Garbisi per la trasformazione quasi di fronte ai pali: il mediano non trema e con freddezza conclude il capolavoro azzurro. Mentre Adams dà la medaglia di “man of the match” all’estremo azzurro con un gesto di sportività d’altri tempi, l’Italia espugna Cardiff tra i pianti dei suoi ragazzi, stramazzati al suolo dalla felicità. l’Italia del rugby è tornata. Speriamo.

Andrea Curti