Matteo Berrettini si ritira da Wimbledon. Il tennista romano purtroppo deve arrendersi perche’ positivo al Covid, da qui la rinuncia forzata a partecipare al torneo londinese. Non ci voleva proprio, Berrettini era tra i favoriti e si presentava con in dote due tornei consecutivi vinti sull’erba, Stoccarda ed il Qeen’s. Adesso c’è anche il rischio di un cluster: Coric e Cilic positivi, Nadal e Djokovic rischiano perche’ al contatto con Berrettini nei giorni scorsi. Intanto mentre si esalta Sinner per aver vinto la sua prima partita sull’erba (ma contro il 37enne Wawrinka, i test veri saranno avanti), in quel di Wimbledon monta la polemica per un torneo, quello del Centenario a Church Road, che non dà punti per volere dell’ATP e che ha escluso i giocatori russi e bielorussi (vedi guerra in Ucraina) per volere degli organizzatori. Una volta tanto anche il veterano Fognini ha ragione, e ha manifestato il suo pensiero senza troppi giri di parole: “Siamo venuti tutti qui come degli stupidi, a giocare un torneo che non conta, quando invece avremmo dovuto boicottare il torneo. L’ATP ha preso la decisione sbagliata, quella cioè di non assegnare punti, senza neppure informarci per tempo“. Come dargli torto? Giocatori come Berrettini perderanno posizioni importanti nel ranking. I parrucconi londinesi, pur di non perdere prestigio e giocatori anche quelli meno importanti, hanno aumentato il montepremi portandolo a 47,5 milioni di euro con delle storpiature evidenti. Prendiamo le qualificazioni: il montepremi è aumentato del 26% (bravo Vavassori a vincere tre partite e intascare 50.000 sterline contro le 11.000 del perdente al primo turno delle quali), i tabelloni dei doppi del 10% circa, addirittura il doppio misto (specialità che si gioca quattro volte all’anno, solo negli Slam) ha visto un incremento del 17,4%. Il doppio misto…I vincitori del maschile e femminile porteranno a casa due milioni di sterline a testa, 300 mila in più della scorsa edizione. E’ il professionismo, si dirà, si gioca per i soldi. L’idea che i giocatori siano stati “comprati”, attirati col denaro per partecipare, non è poi così remota. E la recessione mondiale? Evidentemente a Wimbledon, sotto al materasso, c’è di più delle piume.

Andrea Curti