ROMA- Se John Mayall è “Il Leone di Manchester”, Fabio Treves è “il Puma di Lambrate”. Inizia così il racconto di uno straordinario artista dal grande spessore umano e musicale. Fabio è un fenomeno. Nel mondo della musica esistono eccellenti artisti ma Treves con la sua bravura varca tutti i confini. Era piccolo quando inizia a suonare poi un giorno vede gli Who al Palalido di Milano e s’innamora dell’armonica a bocca. Nel ’74 decide di formare la Treves Blues Band, la prima band blues in Italia. Viaggia molto Fabio per questo incrocia il suo talento con i mostri sacri americani. Lo zenit lo tocca quando suona prima con Mike Bloomfield e poi con Frank Zappa. In Italia ha impreziosito brani e concerti di Mina, Finardi, Baccini, Cocciante, Graziani, Branduardi e tanti altri. La sua enorme disponibilità si riscontra anche quando interviene a Night & Derby la trasmissione di musica e calcio che va in onda tutte le notti dal lunedì al venerdì su Centro Suono Sport 101.5. “Mi chiamano il puma di Lambrate dopo un concerto del leone di Manchester , John Mayall. Fu un giornalista ad affibbiarmi questo soprannome. Come un puma non sto mai fermo. Giro l’Italia e vado all’estero però mi emoziono quando vengo a Roma. Il Big Mama era ed è una tappa fissa e poi l’amicizia con Roberto Ciotti che mi è rimasto nel cuore. Quante cose abbiamo fatto insieme. Non dimenticherò mai la prima volta nella capitale. Eravamo in pieno Prog ed io con l’armonica blues ho suonato in una rassegna insieme al Banco, Perigeo, ed altri. Ricordo di aver suonato prima dei Bee Gees. Il Blues? Per me è tutto. Ce l’ho nel sangue, se non ci fosse stato il blues non ci sarebbe la musica. Il blues è più che mai vivo. Ci sono ancora tante manifestazioni importanti in Italia”. Il “puma” è forte perchè può vantare collaborazioni con i più grandi artisti che la musica ci ha regalato nel passato e ci regala ancora. “Una delle mie più grandi emozioni me l’ha data il concerto con Frank Zappa. Un’altra sicuramente la proverò il 16 luglio quando aprirò il concerto di Bruce Springsteen a Roma. Il Boss non ha mai voluto gruppi d’apertura ma dopo il consiglio di Little Stevans con il quale ho suonato evidentemente si è fidato. Non vedo l’ora, sara’ memorabile come quando ho aperto i concerti dei Deep Purple”. Grandi stars, straordinari musicisti ma l’incontro con Mike Bloomfield gli è rimasto nel cuore. “Non lo dimenticherò mai. E’ stato commovente. Quando andai da lui mi disse: “ma tu suoni come un mio amico, mi ricordi un mio amico. Stasera al concerto porta le armoniche che suonerai con me sul palco”. Alla fine fu Mike a commuoversi per aver suonato con me. Incredibile ma nel blues tutto è possibile e Mike anche in quella occasione dimostrò di essere un grande. Qualche tempo fa incontrai a Milano Brian May mi vide suonare e mi disse che ero bravo ma dopo aver saputo che avevo suonato con Zappa e Bloomfield volle fare le foto con me. Anche Charlie Mingus mi fece i complimenti quando aprii i suoi concerti così come Peter Tosh”. Nella storia di un artista di valore c’è posto anche per episodi divertenti. “Io sono appassionato di bici e a Milano la Cinelli va per la maggiore. Un giorno mi chiamano e mi dicono di andare in negozio perchè c’era Clapton che stava acquistando una bici cosa c’è di più bello?, ho le foto con Mano Lenta. La passione per la bici mi ha fatto conoscere Carlos Santana, Clapton, Springsteen e tanti altri artisti. Sono fortunato”. Il Boss lo rivedrà il 16 luglio a Roma in un concerto memorabile e Fabio Treves sarà li ad aprire la serata. Il Puma di Lambrate siamo certi ruggirà ancora una volta.
Be the first to write a comment.