Amburgo, spartiacque del nuovo tennis. E’ la vittoria del tennis completo, del tennis vario, vero, contro il solito tennis muscolare. Ci vogliono due ore e tre quarti e sei match point affinché Mago Musetti prenda il sopravvento sull’agonista Alcaraz, sfida che vedremo molto in futuro dato che in due fanno 38 anni. Il toscano ha trionfato 6/4 6/7 6/4 portando a casa il primo successo in carriera contro Alcaraz, uno che aveva vinto sei finali su sei. Match bello, intenso e duro. Break e controbreak in apertura di match, con Alcaraz che da 30-15 Musetti nel secondo gioco, azzecca sette punti consecutivi e ribalta la situazione. Ma “Mago” Musetti conferma di essere in una settimana magica, tiene botta nei propri turni di servizio e si prende di nuovo la battuta dello spagnolo con uno schiaffo al volo degno del miglior Agassi. Vantaggio che l’azzurro capitalizza portandosi 5-3 e chiudendo 6/4 la prima frazione con un diritto incrociato vincente. Alcaraz sbaglia molto. è vero. ma sono le variazioni di gioco di Musetti ad indurlo in errore, a confonderlo nella preparazione del colpo e delle idee. Perché l’azzurro passa da un colpo in top ad uno piatto o slice, e viceversa, con accelerazioni improvvise e palle senza peso, ricerca della profondità, più l’uso del pallonetto e qualche choppetto qua e là, che non guasta mai contro un arrotino come l’iberico. Così nella seconda frazione ecco il break dell’azzurro in apertura, che diventa subito 2-0, 3-1 e 4-2. Le magie di Musetti sono puntuali ma il capolavoro è al settimo gioco quando l’azzurro recupera il game da 0-40 e si porta 5-3. Va a servire per il match. Primo quindici, diritto di Musetti in corridoio. Poi Musetti recupera una palla corta dello spagnolo e fa punto ma Alcaraz contesta il doppio rimbalzo. Dopo, il diritto a sventaglio di Musetti lo porta a due match-point. Il primo lo spreca con un diritto lungo, nel secondo l’azzurro fa serve and volley ma l’iberico lo passa sulla linea. Purtroppo l’azzurro subisce il controbreak col terzo errore di diritto e Alcaraz va sul 6-5 mantenendo il servizio. Anche l’azzurro fa suo il dodicesimo gioco, così ecco il tie-break. Le gambe di Alcaraz portano l’iberico sul 3-1 prima che lo spagnolo spegnesse la luce per dare campo a Musetti. Cinque punti di seguito del tennista toscano significa 6-3 e altri tre match-point a disposizione, di cui due sul servizio. Ma niente da fare: il solito errore col diritto e un rovescio lungo di controbalzo permettono ad Alcaraz di accorciare sul 5-6, poi è il passante dell’iberico a sancire la parità. A questo punto lo stesso spagnolo sale di nuovo in cattedra e si porta a casa un insperato tie-break. A Musetti non sono bastati sinora cinque match point per chiudere la contesa. Nel terzo set Musetti non demorde, ha una palla del 4-2 ma Alcaraz tira fuori la sua dote migliore, la combattività, e con uno smash al rimbalzo annulla l’opportunità di break per l’azzurro. Musetti comunque tenendo sempre il servizio mette un po’ di pressione al giovane spagnolo. Infatti, sul 5-4 per l’azzurro, Alcaraz fa fatica, sbaglia uno smash elementare, deve subire il fantastico passante stretto di rovescio di Musetti (quello del 30 pari) e poi, sul punto partita, sparacchia lungo un diritto, con l’azzurro che si lancia in terra. Bravo Musetti a rimanere in partita, a non demoralizzarsi, a non mollare dopo aver perso quel maledetto secondo set. “Non è facile parlare dopo una finale come questa. Alcaraz è un giocatore incredibile, ha salvato tanti match point, i sacrifici che faccio sono anche ispirati a lui. E’ stato un match divertente. Non pensavo di vincere il torneo all’inizio, ho rischiato di uscire subito (ha salvato due match point a Lajovic nel primo turno) però ho giocato sempre meglio“. Ora il carrarese salirà al numero 31 del mondo, una bella notizia per il tennis italiano, una bella notizia per il tennis in generale.
Andrea Curti
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