Il padrino del soul nasce in una baracca della Carolina del Sud. Era il 3 maggio del 1933 ed a Barnwell viene alla luce un marmocchio di colore che diventerà nella storia della “black” il pioniere della musica nera. James Brown l’arcivescovo della sacra confraternita del Funk. L’indimenticabile reverendo Cleophus James nel film The Blues Brothers che benedice i fratelli nella loro missione per conto di Dio. In gioventù James non è stato certo un chierichetto, tutt’altro. Con un’infanzia ed una adolescenza terrificanti il ragazzino James Brawn si guadagna da vivere raccogliendo cotone e pulendo le scarpe ai ricchi viandanti del posto. A 10 anni James viene affidato dal padre ad un bordello con un compito ben preciso: quello di procurare i clienti. La sua strada sembra segnata. A 16 anni infatti finisce al riformatorio e ci rimane tre anni per scontare una rapina a mano armata. James cresce, la musica lo salva dalla strada e dalla malavita, ma il carattere continua ad indurirsi. James è irascibile, folle, spesso intrattabile e violento, difficilmente trattabile  dagli stessi manager che si sono presi cura di lui. E’ sempre la musica  a salvarlo e James diventa un vero paladino della sua gente, l’orgoglio nero in assoluto. James gira in lungo ed in largo l’America. Dove c’è un palco c’è James Brown con la sua Black Music ed il suo verbo. Incide molti dischi ma il suo Live At The Apollo resta probabilmente uno dei migliori dal vivo degli ultimi 70 anni. James Brown muore ad Atlanta il 25 dicembre del 2006.

MAURO CEDRONE