Kurt Cobain ci ha lasciato canzoni bellissime oltre alla sua rabbia contro il mondo. Prima di morire suicida Kurt scrive una drammatica e terribile lettera d’addio. Terribile perchè mette in evidenza la grande intelligenza ed il suo pensiero. Una lettera d’addio che è una sorta di dissertazione sull’impossibilità di vivere serenamente e l’urlo lacerante ma lucido di chi è convinto di avere davanti una sola strada: la morte!

L’8 aprile 1994, il corpo di Kurt Cobain viene trovato nella serra presso il garage nella sua casa di Seattle. A scoprirlo è Gary Smith, un elettricista giunto nella villa per installare l’illuminazione di sicurezza. Accanto al cadavere del leader dei Nirvana – la cui morte è stata fatta risalire dall’autopsia al 5 aprile – Smith trova il fucile a pompa che l’amico Dylan Carlson aveva comprato per Kurt e una lettera. Sono parole scritte da Cobain, che si rivolge all’amico immaginario della sua infanzia, “Boddah”, confessandogli la sua disperazione.

Un testo drammatico, che cita il Neil Young di My My, Hey Hey (Out Of The Blue)  – “È meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente” – e spiega i motivi per cui il ventisettenne Cobain aveva deciso di non combattere più e di suicidarsi.

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