Quello che poteva sembrare un sogno, almeno sulla carta, di fatto si è materializzato: avremo sicuramente un tennista italiano in semifinale a Montecarlo, dal momento che sia Sinner che Musetti hanno concluso vittoriosamente le loro fatiche negli ottavi di finale del Masters 1000 del Principato. Considerando il prestigio dell’avversario, non c’è dubbio che Musetti abbia compiuto ciò che alla vigilia poteva essere considerato un miracolo sportivo, ossia eliminare il numero 1 del mondo, l’inossidabile (o quasi) serbo Djokovic. mister 22 Slam, l’unico in grado realmente di arrivare al Grande Slam, l’highlander della vecchia guardia. Diciamoci la verità: è stato un match zeppo di errori, non bellissimo, tecnicamente non memorabile, ma la posta in palio era alta per entrambi, una di quelle partite dove la vittoria può fare la storia di un tennista o addirittura di un movimento intero. E poi battere il numero 1 del mondo è un privilegio che in pochi hanno in carriera e Musetti da oggi lo può vantare. Match ovviamente combattuto da subito, durato poco meno di tre ore con una interruzione di un’ora per la pioggia; campo molto pesante come non si vedeva da almeno 15 anni e una voglia di vincere, quella di Musetti, che forse alla fine ha fatto la differenza. Il punteggio di 4/6 7/5 6/4 rende giustizia al tennista di Carrara nonostante la partita non fosse memorabile dal punto di vista tecnico. Ad un certo punto sembrava quasi di assistere ad un match femminile di vecchio stampo, tanti i break subiti da ambo le parti: nel primo set tre volte ha ceduto il servizio Musetti e due Djokovic; nel secondo, quattro volte l’azzurro e ben cinque il campione serbo; nel terzo set, break decisivo di Musetti al fatidico settimo gioco, e chiusura della contesa al quarto match point, complice un diritto di Djokovic sul nastro. Poi la gioia mista a incredulità: Musetti l’ha fatta grossa di nuovo, dopo Alcaraz ad Amburgo ha battuto Djokovic a Montecarlo, sempre sulla terra rossa. Questo in barba a chi sostiene che la sua superficie preferita sia il cemento, il veloce outdoor in generale. E nei quarti di finale darà vita ad uno dei derby azzurri più belli per contrasto, ovvero da una parte le variazioni di gioco di Musetti e la sua imprevedibilità in campo, dall’altra la solidità fisica e mentale di un Sinner capace di annullare un match point all’amico Hurkasz prima di schiantarlo nel terzo set senza nessuna pietà. Che derby sarà dunque? Difficile fare previsioni, di certo l’Italia avrà un semifinalista a Montecarlo e chiunque arriverà, sarà il benvenuto. Le noti dolenti, a margine, provengono dal romano Berrettini che si è ritirato per una lesione di secondo grado agli addominali obliqui: continuano gli infortuni del ragazzone del Nuovo Salario, forse sta chiedendo troppo al suo fisico, un dispendio di energie che stressa oltre limite i suoi muscoli. La battaglia con quel “cagnaccio” di Cerundolo si è fatta sentire, l’augurio di pronta guarigione è doveroso.

Andrea Curti