Sta un po’ succedendo di tutto all’80ma edizione degli Internazionali d’Italia di tennis, sia in campo maschile che in quello femminile. Favoriti e favorite che evaporano di fronte ad avversari modesti in termini di classifica, spalti semivuoti nell’imbarazzo generale mentre si sbandiera il record di incassi (i biglietti costano di più…), e i giocatori italiani che lentamente spariscono dal torneo, come comparse in un Ben Hur di hollywoodiana memoria. Tra le donne non si è andato oltre il terzo turno della Giorgi, che ha sciupato l’impossibile, mentre la Trevisan è in debito di ossigeno, con la cambiale del Roland Garros in imminenza di scadenza. La Cocciaretto gioca discretamente bene, è tosta, è coriacea, ma a volte dà l’impressione di non avere quei mezzi tecnici necessari per andare oltre il 40 o 50 del mondo (che comunque non è poco). Stiamo invece perdendo la Bronzetti, scivolata a ridosso delle prime cento per aver vinto poche partite quest’anno, sebbene sia una giocatrice abbastanza completa, e la Paolini, che viaggia tra alti e bassi, più bassi in questa stagione. Il maschile, una volta registrato il forfeit di Berrettini, e complice la caduta di Alcaraz con relativa voragine nella sua parte di tabellone, pareva assegnare a Sinner un ruolo non di comprimario bensì da protagonista, e invece l’altoatesino ha dimostrato ancora una volta di soffrire i campi in terra rossa pesanti, umidi e bagnati dalla pioggia battente, lui che sicuramente più adatto alle superfici veloci. Contro l’argentino Cerundolo, numero 31 del mondo, Sinner (che è 8) ha vissuto un brutto pomeriggio che ha infranto i sogni suoi e dei tifosi accorsi. L’avversario è di quelli tosti per carità, ma l’incostanza di rendimento all’interno del match ha condizionato l’andamento del ragazzo italiano, partito subito forte col break in apertura ma con la stessa rapidità diventato 2 pari. Sinner è andato a servire per il set sul 6-5 ma di nuovo si è fatto controbreakkare: meno male che nel tie-break l’azzurro è scappato 3-0 e 6-1, prima di chiudere al decimo punto. Col sollievo della prima frazione vinta, l’azzurro sarebbe a metà dell’opera e invece crolla fisicamente, logorato anche dai colpi del pedalatore argentino, uno che sottorete ci è andato per la prima volta dopo un’ora di gioco, nel tie-break per l’esattezza. Sinner peraltro pare, sembra abbia avuto una sorta di malore. Fatto sta che Cerundolo vola 3-0 con due break a favore, ne perde uno per strada ma lo riacciuffa al settimo gioco per poi chiudere 6/2 a zero col proprio servizio. Quasi fotocopia il terzo e decisivo set, con l’argentino che breakka subito l’azzurro e scappa 2-0, 3-1 e 4-2, per porre fine la contesa con un altro 6/2 dopo 2 ore e 27 minuti di gioco. “Oggi il mio 100% era questo”, ha commentato Sinner a fine partita, “non ho giocato a tennis come speravo e fisicamente non mi sono sentito come volevo. È una giornata dura da digerire perché ci tenevo a fare bene al Foro Italico, è un peccato aver avuto una partita storta proprio a Roma. Fisicamente credo di essere molto allenato, purtroppo ci sono anche giornate in cui uno non si sente benissimo e oggi è stato così. L’assenza di Vagnozzi (il suo allenatore, ndr) oggi? Negli ultimi due giorni non si è sentito bene e anche stanotte si è sentito male, forse ha mangiato qualcosa che non ha digerito. Quando inizi un torneo con determinate persone, non averle è qualcosa che puoi subire”. Sarà. Intanto Roma perde un altro pezzo importante, forse il più amato dal pubblico, di certo il più atteso.

Andrea Curti