Non è la prima volta che la fiorentina Trevisan vince un match incredibile ma forse oggi si è superata. Perché dopo aver preso un cappottone nel primo set (0-6) vincendo solo 5 punti, l’azzurra non si è mai arresa, ha annullato 10 palle break complessive nel secondo alla sua avversaria, l’inguardabile pallettara kazaka Putintseva, ed ha pareggiato il conto aggiudicandosi a zero il tie-break. Nella terza e decisiva frazione la Trevisan è partita avanti 2-0 ma ha accusato dei crampi ai muscoli delle gambe che l’hanno fermata, permettendo alla kazaka di ribaltare da 0-2 a 4-2. A quel punto sembrava finita l’avventura a New York per l’italiana, e invece il cuore, la grinta, la determinazione della tennista toscana ha fatto sì che la stessa recuperasse il break di svantaggio e addirittura andasse a servire per il match nell’undicesimo game. La Putintseva, monotematica, in ogni caso riusciva ad agguantare la Trevisan e portarla al tie-breakkone finale a dieci punti. Emozioni a non finire: dal 3-0 Trevisan al 4-3 Putintseva, poi equilibrio sino all’8 pari quando, complici due errori della pallettara kazaka, la Trevisan ha portato a casa l’incontro dopo 3 ore e 10 minuti di lotta e passione, in cui la tennista fiorentina ha vinto pur facendo 12 punti in meno della sua avversaria, in cui la Trevisan è (sportivamente) morta e risorta più volte all’interno del match. Un esempio di dedizione al tennis come pochi, che andrebbe proiettato in ogni scuola agonistica. “Ho dato tutto, nel terzo set ho avuto crampi, ho cercato di non irrigidire il fisico e con il cuore ne sono uscita”, le parole dell’azzurra, che poi ha sintetizzato: “Ho ancora tanta fame di continuare ad avere buoni risultati”. Non sempre, nel tennis moderno, accade che vince chi prende più l’iniziativa, chi osa di più nel palleggio rispetto alla solita attendista, ed anche per questo la sua vittoria è più bella, è la speranza di chi crede in un tennis migliore.

Andrea Curti