L’Italdavis batte il Cile in rimonta e rende viva la possibilità di accedere alle finali di Malaga del prossimo novembre. Ma che fatica! Il primo a scendere in campo è stato l’esordiente Arnaldi (al posto di Musetti), in formissima, top-50, opposto al più esperto cileno Garin, un po’ sceso in classifica al 104. E in effetti all’inizio l’emozione dell’esordio in Nazionale gioca un brutto scherzo all’azzurro che cede nettamente la prima frazione. Poi però lentamente Arnaldi riprende il filo del discorso e il break a zero nel decimo game gli dà set e fiducia. Per lo meno siamo in equilibrio e ci vogliono sei palle break ad Arnaldi per issarsi 3-1 nel terzo e prendere il largo definitivamente. Sull’1-0 Italia si è presentato in campo un Sonego trasformato rispetto a qualche giorno fa. O meglio, di fronte ad un avversario assai più forte, il cileno Jarry, che è 22 (contro il 38 del piemontese) ma sul veloce vale i primi 15, Sonego ha disputato un set e mezzo da favola, esattamente dal decimo gioco della seconda frazione in poi, quando ha annullato al sudamericano quattro match point consecutivi! E’ scattata la molla, si è caricato il torinese a tal punto da breakkare subito l’avversario alla prima opportunità in due occasioni: all’undicesimo game della prima frazione, il che gli ha permesso di pareggiare il conto dei set; nel terzo gioco del terzo set quando ha recuperato da 40-15 per Jarry (un po’ sulle gambe, per la verità). Insomma, un due su due secco e vincente. La determinazione, il cuore e il servizio di Sonego hanno fatto la differenza. Poi il doppio. Salvato dai singolaristi di riserva: il cittì Volandri, anche contro i cileni, ha commesso l’ennesimo grave errore di convocare due specialisti (Bolelli e Vavassori) e di farli sedere comodamente in panchina in luogo di una coppia (i due Lorenzo, Musetti e Sonego, quest’ultimo peraltro reduce dalle quasi tre ore di gioco in singolare) che insieme giocano una/due volte all’anno (l’ultima volta che ricordiamo è alle Olimpiadi….). Alla fine tutto bene quel che finisce bene; il doppio Musetti-Sonego vince 7/6 al terzo (per la cronaca, gli azzurri perdevano un set e un break, 3-1, nel secondo) e porta a casa il punto del 3-0  ma continuare a mischiare le carte in maniera così confusionaria, spaesata, inopportuna, danneggia la miglior squadra che ha l’Italia in Davis negli ultimi 30 anni almeno. Il problema è che questa squadra è nelle mani sbagliate. Volandri non sa gestire i capricci delle prime donne (Sinner su tutti, ma anche Berrettini, vedi Slovacchia 2022) e in allenamento, piuttosto incredibilmente, non riesce a distinguere lo stato di forma dei giocatori a disposizione. Ha messo in campo, Volandri, contro i mediocri canadesi, due ragazzi che non si reggevano in piedi lasciando in panchina Arnaldi; anzi, poi ha deciso di far giocare Arnaldi in doppio (quanti doppi gioca Arnaldi durante l’anno nei tornei?) mettendo benzina sul fuoco. Possibile che nello Stivale non ci siano ex giocatori più idonei al ruolo di Capitano di Coppa Davis? Noi vedremmo bene Paolo Canè, una sorta di Pozzecco della racchetta, oppure Omar Camporese, Stefano Pescosolido, pure Renzo Furlan. Tutti vanno bene ma per favore, togliete Volandri. Grazie.

Andrea Curti