Seconda vittoria consecutiva dell’Italia ai Mondiali francesi di rugby e sogno quarti di finale che continua: l’Italrugby batte in rimonta l’Uruguay 38-17 alla fine di una battaglia vera e propria e, di fatto, ha già raggiunto l’obiettivo minimo di questa World Cup, ovvero la qualificazione diretta ai Mondiali del 2027. Ma è stata una affermazione sudata, molto sudata. Già a Parma in amichevole, quando l’Italia vinse 17-10, si era visto il valore agonistico dei sudamericani. Eppure gli azzurri erano partiti bene con la meta dell’ala esordiente Pani regolarmente trasformata dal solito impeccabile Allan. Nel frattempo l’apertura uruguagia Etcheverry per fortuna degli azzurri, sbaglia due calci. Così è l’arbitro australiano Gardner, dato per esperto, a salire in cattedra sventolando due cartellini gialli nel giro di due minuti, a Cannone e Fischetti, oltre addirittura ad una meta tecnica contro che sancisce il 7 pari. L’Italia in 13 inevitabilmente soffre la carica agonistica dei sudamericani, si difende con ardore ma subisce la seconda meta dell’Uruguay dall’ala Freitas. L’umiliazione del drop nel recupero della prima frazione da parte del calciatore Etcheverry chiude un primo tempo da incubo per gli azzurri, bastonati da un arbitro non all’altezza e bloccati nelle gambe e nella mente. Forse perché la posta in palio è alta. Sotto 7-17, però, si scatena la furia azzurra nei secondi 40′. In apertura di ripresa accade che miracolosamente Gardner vede un fallo (placcaggio alto) del capitano uruguaiano Vilaseca, così la cattiveria dell’Italia in campo diventa devastante. L’arbitraggio di nuovo contrario (meta tecnica non assegnata) galvanizza e carica il quindici italiano e per l’Uruguay è buio fitto. In dieci minuti, dal 46′ al 56′, l’Italia pone fine alla contesa. Apre le danze capitan Lamaro che di forza, getta corpo e anima oltre la linea di meta. Allan c’è e si vede, accorciate le distanze: Italia-Uruguay 14-17. La pressione azzurra sale con gli avversari in 14 e allora ecco la terza meta con l’ala Ioane che vola in mezzo ai pali; Allan timbra di nuovo presente ed è il sorpasso, Italia 21 Uruguay 17. Non respirano i sudamericani, gli azzurri impongono un ritmo alto che taglia loro le gambe. Lorenzo Cannone, ancora di forza, firma la quarta meta, quella del bonus, e Allan mette in cassaforte il risultato sul 28-17. Anche in parità numerica l’Italia spinge ancora e cala la manita (in termini di mete) col centro Brex; manco a dirlo, Allan non sbaglia e centra l’acca. C’è ancora spazio al 70′ per un piazzato del centro Garbisi, poi è gestione della gara tra tentativi di meta dell’Uruguay e placcaggi ad oltranza degli azzurri. Finisce 38-17 per l’Italia ora prima nella Poule A, con il cuore e la mente allo scontro diretto contro gli All Blacks del prossimo 29 settembre, All Blacks che non sono più quelli di Jonah Lomu o di Andrew Mehrtens. Peraltro la vittoria delle Fiji sull’Australia significa che forse le gerarchie nel rugby stanno cambiando. E chissà che l’Italia…

Andrea Curti