Dopo il bicchiere mezzo pieno del Masters e la sbornia della Coppa Davis, itinerante per il Paese, la nuova stagione agonistica del tennis azzurro fa a meno degli antipastini d’inizio anno per presentarsi subito pronto ad assaporare uno dei piatti forti, gli Australian Open, prima (per calendario) delle  quattro prove del Grande Slam 2024. La domanda sorge spontanea: sarà epopea Sinner? Per tanti addetti e non ai lavori, l’altoatesino parte tra i favoriti, sia perché ha consolidato il suo gioco e la sua classifica da 4 del mondo e soprattutto la consapevolezza di poter battere i più forti, sia perché il mostro Djokovic pare non in formissima e sia perché l’altro competitor, lo spagnolo Alcaraz, proviene da un infortunio e sinora ha volato basso, lontano dai radar. Chi quindi potrebbe fermare Sinner se non i già citati tennisti? Va detto che le prove dello Slam sono tre set su cinque, ovvero un altro sport, un altro tennis rispetto a quello indoor (due set su tre) a cui l’italiano è abituato, per cui la componente ambientale è senz’altro preponderante, considerando anche che l’estate australiana porta con sé condizioni estreme di caldo e umidità a cui il fisico non è così abituato. Staremo a vedere, intanto l’esordio per il 22enne Sinner, addirittura sulla Rod Laver Arena del Melbourne Park non pare così semplice pwrché l’olandese Van de Zandschulp, numero 59, è uno che serve e vollea bene sul cemento, certo non è Krajicek ma non ama lo scambio da fondo campo e questo potrebbe creare qualche grattacapo al tennista nostrano. Ma per fortuna a Melbourne non c’è solo Sinner in gara: in tutto il tennis italiano è rappresentato da 13 giocatori, 7 uomini e 6 donne. Coetaneo di Sinner é il piccolo ligure Arnaldi, forse il vero eroe (sottovalutato) della Coppa Davis, neo numero 41 al mondo e alla prima apparizione agli Australian Open; ha pescato la sconosciuta wild card australiana Walton, 176, sicuramente più aggressivo su quella superficie ma tecnicamente inferiore, per cui per Arnaldi, almeno sulla carta (perché poi le partite si vincono sempre in campo) ha buone chances di approdo al secondo turno. C’è sempre la carta Musetti da giocare e, benché il toscano sia sceso in classifica da 18 a 25, è sempre un piacere vederlo giocare, per la varietà di colpi e per l’imprevedibilità degli stessi, grazie alla quale ha l’appellativo di “Mago Musetti”. Il francese Bonzi, 118, suo avversario, è in calo forte rispetto alle scorse stagioni ma mai sottovalutare il “nemico”. C’è anche “The new Berrettini” al via, con tutta la curiosità del caso dopo il divorzio dal suo storico allenatore, Vincenzo Santopadre, e i numerosi infortuni che lo hanno bloccato e sprofondato in classifica al numero 125. Se la vedrà, Berrettini, contro il greco Tsitsipas, 7 del mondo, in un periodo di alti e bassi anche per aver trovato, nella collega Badosa, quell’amore che inebria qualsiasi essere umano. L’incognita, pe ril tennista romano, reasta sempre la tenuta fisica più che mentale. E’ andata male nel sorteggio anche al torinese Sonego, 46, che incontrerà il britannico Evans, 40, uno che gioca molto bene sul veloce e si muove altrettanto bene. Servirà tutta la grinta a Sonego per uscire vincitore ma non sarà facile. A completare il quadro dei maschietti ci sono i due qualificati, bravi e belli, come il romano Cobolli e il latinense Zeppieri, entrambi approdati al tabellone principale vincendo tre match senza perdere mai un set, ossia in dominio assoluto. E’ per entrambi la prima volta ad aver superato le qualificazioni. Per il 21enne Cobolli, n. 102, frequentatore abituale di challenger con aspirazione da tornei maggiori, c’è il cileno Jarry, 18, uno da serve and volley, tosto da affrontare. E’ andata un po’ meglio al 22enne mancino Zeppieri, 135, seguito dal guru Sartori, che incrocerà le racchette col serbo Lajovic, 52, giocatore esperto ma non più brillante come un tempo. In campo femminile, l’Italia presenta sei giocatrici non con le stesse velleità dei colleghi maschi. La prima a scendere in campo sarà la riminese Bronzetti, n. 56, sorteggiata contro l’ucraina Tsurenko, 32 come gli anni che ha (ma non diciamolo ad alta voce, è una signora); sembrerebbe la bilancia pendere leggermente per l’ucraina, visto anche il precedente dello scorso anno a Madrid. Per quanto concerne le altre azzurre in gara, la rediviva marchigiana Giorgi, 55, sfiderà la polacca Azarenka, 22, giocatrice quest’ultima dal talento enorme, che peraltro ha già vinto due volte gli Australian Open. Si verificheranno inoltre i progressi indubbi della numero 1 d’Italia e 30 del mondo, la toscana Paolini, che affronterà la russa Shnaider, 95. La più giovane del gruppo, e forse quella con più margini di miglioramento, ovvero la 22enne marchigiana Cocciaretto, 45, giocherà contro la qualificata elvetica Sun, 189; match da vincere, con le buone o con le cattive. Stesso discorso per le altre ragazze di casa nostra che se la vedranno con altrettante qualificate: la fiorentina Trevisan, 60,  affronterà la messicana Zarazua, 98, mentre la veterana Errani, n. 101 a 36 anni, troverà dall’altra parte della rete l’australiana Hunter, 179 in singolare ma 1 in doppio, da cui ha perso alle quali di Wimbledon 2021. Comunque per la romagnola, alla diciassettesima volta in Australia, è già bello esserci. Anche per una questione di montepremi, che quest’anno presenta il record di 86,5 milioni di dollari australiani complessivi, senza disparità di genere.

Andrea Curti