Il cantante è morto oggi a 76 anni a Los Angeles, dopo alcuni giorni di ricovero. Da poco aveva annunciato il suo ritiro dalle scene. È considerato uno dei più grandi cantanti degli ultimi decenni, resta il solo ad aver vinto tre Grammy Award in tre categorie diverse: jazz, pop e R&B. R.I.P
ROMA-Si è spento a 76 anni un grande nome della black music. Al Jarreau è
tutt’ora l’unica voce ad aver vinto 3 Grammy Awards nelle 3 categorie
riservate a un brano pop, al blues e al jazz.
Il cantautore americano nato a Milwaukee, è riuscito a farsi conoscere
negli anni ’60 con entusiasmanti esibizioni in piccoli locali jazz.
Anche se il periodo di maggiore fortuna, ha avuto inizio nel 1975,
grazie all’incontro con Ian Samwell, produttore della Warner Brothers.
Già due anni dopo, usciva il doppio live “Look to the rainbow”, un
successo assoluto. Merito anche dell’incisione dello standard jazz
“Take Five” di Dave Brubeck, a cui lo stesso cantante aggiunse un
testo. Stessa sorte toccò poi ad altri successi jazzistici
indimenticabili come “Blue Rondò a la turke” sempre di Brubeck e
“Spain” di Chick Corea.
La sua abilità nella tecnica vocale “Scat” impressionò il compositore
Zan Giles, che realizzò su sua ispirazione un famoso brano. Lui la
intitolò “I love what we make toghether”, ma il trombettista Miles
Davis, lo incise nel 1986 per uno dei suoi ultimi dischi, “Miles
Ahead”, ribattezzandolo “Al Jarreau Tune”.
Tra i suoi maggiori successi ricordiamo “We’re in this love
toghether”, “L. is for lover”, “Boggie down” “Mornin”, senza
trascurare le preziose collaborazioni con altri artisti. Nel 1994 da
un’idea del bassista Marcus Miller, partì un tour in compagnia di
illustri musicisti come Steve Gadd, David Sanborn e Kathleen Battle.
Tra i brani in scaletta la splendida “Summertime” di Gershwin, “My
favourite things” e una suggestiva versione di “Masquenada”, con linee
di scat e un assolo pianistico da lasciare senza fiato, suonato da Joe
Sample. Infine, non possiamo chiudere questo breve omaggio citando
“Double Face” e “I want you more” di Eumir Deodato. I due brani sono
stati registrati e prodotti in Italia grazie alla band dei fratelli
Niccolisi, i Novecento, che ha accompagnato il tastierista in tutti i
brani dell’album inciso dal tastierista.
tutt’ora l’unica voce ad aver vinto 3 Grammy Awards nelle 3 categorie
riservate a un brano pop, al blues e al jazz.
Il cantautore americano nato a Milwaukee, è riuscito a farsi conoscere
negli anni ’60 con entusiasmanti esibizioni in piccoli locali jazz.
Anche se il periodo di maggiore fortuna, ha avuto inizio nel 1975,
grazie all’incontro con Ian Samwell, produttore della Warner Brothers.
Già due anni dopo, usciva il doppio live “Look to the rainbow”, un
successo assoluto. Merito anche dell’incisione dello standard jazz
“Take Five” di Dave Brubeck, a cui lo stesso cantante aggiunse un
testo. Stessa sorte toccò poi ad altri successi jazzistici
indimenticabili come “Blue Rondò a la turke” sempre di Brubeck e
“Spain” di Chick Corea.
La sua abilità nella tecnica vocale “Scat” impressionò il compositore
Zan Giles, che realizzò su sua ispirazione un famoso brano. Lui la
intitolò “I love what we make toghether”, ma il trombettista Miles
Davis, lo incise nel 1986 per uno dei suoi ultimi dischi, “Miles
Ahead”, ribattezzandolo “Al Jarreau Tune”.
Tra i suoi maggiori successi ricordiamo “We’re in this love
toghether”, “L. is for lover”, “Boggie down” “Mornin”, senza
trascurare le preziose collaborazioni con altri artisti. Nel 1994 da
un’idea del bassista Marcus Miller, partì un tour in compagnia di
illustri musicisti come Steve Gadd, David Sanborn e Kathleen Battle.
Tra i brani in scaletta la splendida “Summertime” di Gershwin, “My
favourite things” e una suggestiva versione di “Masquenada”, con linee
di scat e un assolo pianistico da lasciare senza fiato, suonato da Joe
Sample. Infine, non possiamo chiudere questo breve omaggio citando
“Double Face” e “I want you more” di Eumir Deodato. I due brani sono
stati registrati e prodotti in Italia grazie alla band dei fratelli
Niccolisi, i Novecento, che ha accompagnato il tastierista in tutti i
brani dell’album inciso dal tastierista.
Eugenio Bonardi
Be the first to write a comment.