Lo sport italiano guarda con malcelata fiducia all’Olimpiade di Parigi 2024. Dove il
Coni potrebbe centrare il miglior risultato di sempre nell’evento fortemente voluto a
partire dal lontano 1896 dal barone De Coubertin, sia pure con lo squisito
riferimento a un dilettantismo oggi ampiamente superato. I risultati della scherma,
dei recenti campionati mondiali di nuoto, l’effervescenza dell’atletica, la sicura
tenuta delle specialità di tiro (soprattutto arco e volo) inducono all’ottimismo e
fanno ritenere che si possa andare persino al di là del risultato dei Giochi casalinghi
di Roma 1960 quando gli ori furono addirittura 13. Concorrono molti fattori a questa
previsione, non ultimo la vicinanza con la capitale francese, la facilità di
adattamento al clima, l’inesistenza dei fusi orari. Dunque un’Olimpiade a misura
dell’Italia, sia pure ospitata dai cugini transalpini con cui si stabilirà una grande
concorrenza per entrare nel G 8 dello sport alla voce “medagliere”. In queste
settimane si sta rimediando all’unica tabe della spedizione ovvero la difficile e
problematica qualificazione negli sport di squadra, stante il numero sempre più
selettivo dei criteri di ammissione. Fuori dai Giochi il calcio ma promosse nei Paesi
Arabi le squadre di pallanuoto, maschili e femminile. E c’è grande ottimismo per i
collettivi della pallavolo. Uomini e donne in virtù di un pregiatissimo ranking
mondiale dovrebbe trovare un posto al sole e poi a Parigi giocarsi con ogni
probabilità le medaglie. Rischia invece il basket dove la discusse scelta del coach
Pozzecco, vittima di un complesso di sudditanza rispetto alla squadra di Milano (ben
sei convocati dell’Armani su 12 selezionati, nonostante la pessima stagione della
squadra di Messina), la rinuncia all’esperienza del tecnico Recalcati, non fanno
partire con il piede giusto la preparazione per l’arduo confronto finale con la
Lituania per il possibile approdo a Parigi. Non è da oggi che il presidente federale
Petrucci ne azzecca poche e minaccia il peggio per il futuro con la volontà per
candidarsi per un atro quadriennio scavallando gli 80 anni di età.

DANIELE POTO