All’Olimpico abbiamo visto una nuova Lazio che ha battuto una Juve in crisi di risultati ma non di gioco, sia sul piano tattico che caratteriale. Ed è esattamente questo il punto di svolta che va rimarcato: il carattere. Ma non solo, perché anche la qualità di gioco e l’impegno profuso da tutti i ragazzi impiegati dal nuovo mister hanno dimostrato che la Lazio ha fatto un enorme salto di qualità. E nessuno sulla sponda biancoceleste, ma probabilmente anche tra i bianconeri, si aspettava una squadra messa in campo dal primo minuto in maniera perfetta, con tre difensori non ripiegati in difesa, ma protesi in avanti quando era necessario spingere pesantemente per devastare difesa e centrocampo bianconero, sostenuta da un centrocampo inedito dove perfino Kamada, fino a oggi estraneo dal gioco, si è trovato a suo agio come player davanti alla difesa ma anche alle spalle delle punte di Tudor. E il risultato appare perfino stretto a una Lazio che stasera festeggia assieme alla Pasqua, una resurrezione auspicata nelle ultime due settimane dal popolo laziale al 93mo minuto ha esultato come da qualche tempo non aveva più fatto, spaventando i dirimpettai giallorossi che il prossimo sabato si ritroveranno davanti a una squadra forte, motivata e già ritemprata da un allenatore di carattere e personalità indiscutibile. E mi appare chiaro che data la sua autorevolezza e la sua esperienza maturata in campo, oltre che in panchina, gode del rispetto dei suoi ragazzi ai quali in conferenza stampa ha già dedicato la bellissima e strameritata vittoria odierna.
STEFANO LESTI