La seconda sconfitta dell’anno per Jannik Sinner fa assai più male della prima maturata ad Indian Wells contro Alcaraz; a Montecarlo, su quei campi considerati tra i più lenti del circuito, nella semifinale della parte bassa del tabellone, l’azzurro è stato sconfitto, dopo quasi tre ore di gioco, dal redivivo greco Tsitsipas, sceso la numero 12 del mondo per innamoramento da Badosa, non certo per questione tecniche. Proprio queste ultime hanno fatto la differenza in campo perché se sul veloce, che sia indoor o outdoor, “sbombardare”, tirare frigoriferi ha il suo tornaconto, sul rosso serve pazienza, palleggio, attesa, furbizia e tecnica sopraffina. La vittoria del tennista greco quindi riconsegna al tennis uno dei suoi esponenti più belli a vedersi, più completi, con quel suo rovescio ad una mano che ne esalta le doti e la classe, oltre al “serve and volley”, schema oggi considerato superfluo, probabilmente perché in pochi lo sanno fare (e Tsitsipas è uno di questi) . Il punteggio ovviamente è stato molto equilibrato: 6/4 3/6 6/4 lo score per il greco, con un piccolo affaticamento per Sinner al rush finale del terzo set che forse mentalmente, pensando al trittico Roma-Parigi-Olimpiadi, potrebbe averlo condizionato. Ma non è un attenuante, non è corretto esaltare Sinner quando vince e additare a fantomatici infortuni le sue sconfitte. Tsitsipas complessivamente ha meritato il successo per la qualità di gioco portata alla luce. Nel primo set, forse quello decisivo, il greco mette subito sotto pressione il servizio di Sinner, bravo a salvare una palla break in apertura prima di capitolare nel terzo game. Tsitsipas mantiene il vantaggio senza rischiare, concedendo cinque punti in quattro turni di servizio: il 6/4 è il logico epilogo. Nella seconda frazione c’è il risveglio di Sinner che breakka il suo avversario nel secondo gioco, con un parziale di 12 punti a 3 nei primi tre games. Potrebbe dilagare Sinner ma non coglie l’opportunità del 5-1, anzi fronteggia sei palle del contro break al suo avversario e ne esce indenne, pareggiando col 6/3 il conto dei set. Nella terza frazione l’azzurro, sulla scia dell’entusiasmo, strappa subito il servizio a Tsitsipas, sale 2-0, 3-1 (con 2 palle del 4-1 non capitalizzate) e 4-2 prima del patatrac. All’ottavo gioco Sinner ha una flessione fisica e mentale, cade alla quinta palla-break dell’avversario non sfruttando una opportunità del 5-3. E’ la resa del tennista altoatesino che, negli ultimi due game, racimola soltanto due punti. Così in finale ci va Tsitsipas che ha già vinto Montecarlo due volte e che aspetta il vincitore di Djokovic-Rune. C’è un po’ di rammarico ma nemmeno troppo, sapevamo che la stagione sulla terra rossa fosse la vera insidia per il tennis di Sinner e per la sua scalata al vertice della classifica mondiale.

Andrea Curti