Non c’è miglior cornice del Colosseo per presentare gli Internazionali d’Italia di tennis, giunti alla loro 81ma edizione, che si svolgeranno sui campi in terra rossa del Foro Italico dal prossimo 6 al 19 maggio. Lunedì 6 maggio, a partire dalle ore 11, andrà in scena presso Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici della Capitale, il sorteggio congiunto dei tabelloni principali mentre si svolgeranno i primi turni di qualificazione al tabellone principale; martedì 7 maggio invece si giocheranno i primi dieci match del main draw femminile, con quello maschile che prenderà il via il giorno dopo, l’8 maggio. Inutile dire che il parterre de roi è il massimo che ci si possa attendere, il gotha delle racchette mondiali: infatti figurano iscritti i primi 77 giocatori della classifica ATP, con Djokovic, Sinner e Alcaraz a comandare la pattuglia dei più forti, seguiti dal defending champion Medvedev (che l’anno scorso al Foro Italico ha vinto il suo primo titolo in carriera sul rosso nel circuito maggiore), dall’incognita Nadal (il più titolato nella storia del torneo, iscritto grazie al ranking protetto) e dal teutonico Zverev, oltre ai due litiganti del momento, ovvero il greco Tsitsipas (vincitore a Montecarlo) e il norvegese Ruud (trionfatore a Barcellona). Per quel che riguarda il tabellone femminile, giocheranno 31 delle prime 32 giocatrici del ranking WTA: a guidare l’entry list femminile è la polacca Swiatek (vincitrice a Roma nel 2021 e 2022), seguita dalla bielorussa Sabalenka (semifinalista nel 2022) e dalla statunitense Gauff (semifinalista nel 2021). Non mancherà naturalmente la campionessa in carica, la kazaka Rybakina, così come la tunisina Jabeur e le ex numero 1 del mondo, la giapponese Osaka e la tedesca Kerber, oltre alla signora Monfils, l’ucraina Svitolina (vincitrice al Foro nel 2017 e 2018) e la ceca Pliskova (trionfatrice nel 2019). E gli azzurri? Complessivamente sono 21, 12 nel maschile e 9 nel femminile. Oltre a Sinner, che a Roma non ha mai brillato, scaldano i motori il toscano Musetti, i liguri Arnaldi e Fognini (wild card), i torinesi Sonego e Vavassori, i romani Berrettini (wild card), Cobolli e Gigante (wild card), il laziale di Latina Zeppieri (wild card), il marchigiano Nardi e l’italo-argentino Darderi. Tra le ragazze non ci sarà la Giorgi ma la marchigiana pare aver definitivamente passato il testimone di numero 1 dello Stivale alla toscana Paolini, best ranking 13, che in febbraio ha vinto il suo primo master 1000 in quel di Dubai. Con l’allieva di Furlan ci sarà la riminese Bronzetti, l’altra marchigiana Cocciaretto e le sei wild card rappresentate dalle fiorentine Trevisan e Stefanini, la bolognese Errani, la palermitana Pedone, la campana Brancaccio e la perugina Paoletti. Entusiasta il presidente della Fitp Binaghi che ha sottolineato i punti cardine degli Internazionali d’Italia, ovvero: “supereremo pertanto agevolmente i 300 mila spettatori paganti e puntiamo a superare quota 350 mila; genereremo un impatto economico sul territorio intorno ai 600 milioni di euro; creeremo un’entrata per lo Stato pari a 120 milioni di euro di gettito fiscale e 3.750 FTE; attrarremo capitali stranieri per l’acquisto di biglietti e sponsorizzazioni; faremo vedere a tutto il mondo le bellezze del nostro Paese, le capacità organizzative degli italiani e le performance sportive dei nostri atleti; genereremo un importante impatto sociale che sarà studiato da OpenEconomics che valuterà il benessere prodotto dal torneo nei confronti della nostra comunità; promuovendo il tennis, che è lo sport che più crea benessere e rende longevi, promuoveremo i corretti stili di vita a beneficio del servizio sanitario nazionale; faremo conoscere il tennis dal vivo a decine di migliaia di bambini“. E sull’importanza del torneo capitolino, lo stesso Binaghi si è espresso così: “Siamo un po’ stufi di essere secondi. E’ secondo Sinner in classifica. Siamo secondi al mondo perché ci sono gli Slam, che sono tornei più grandi degli Internazionali BNL d’Italia. Siamo secondi ormai nettamente in Italia come popolarità dopo il calcio. Ma lo sport insegna che bisogna provare a vincere, non si può essere contenti nel rimanere secondi. Ho già detto che ci riuscirà prima Jannik. E credo che la sua vittoria possa aiutare il tennis italiano a raggiungere gli altri obiettivi prefissati”. .La sindrome da secondo posto è servita.
Andrea Curti
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