E adesso andatelo a dire a quelli che hanno speso un sacco di euro tra treno e albergo, che si sono presi giorni di ferie e hanno ingaggiato baby sitter per i pargoli, che Sinner non ci sarà. Nella domenica più stramba e disonesta che si conosca, per via di un biglietto unico venduto a 18.70 euro cadauno, bimbi compresi, senza vedere un quindici di partita, nemmeno le pre-qualificazioni (così so boni tutti a fare il sold-out agli Internazionali…), il tennista altoatesino, per alcuni il Messia del tennis italiano tanto è santificato da media e pubblico, si è presentato al Foro Italico per la conferenza stampa non abbiamo capito se di scuse, di commiato, di rimpianto, per la magica parola sponsor o semplicemente per ricevere il Premio Atleta dell’Anno assegnato dall’Associazione della Stampa Estera (che dal 1991 ogni anno celebra i migliori atleti delle Federazioni Italiane in diversi ambiti sportivi). Fatto sta che il ragazzo non ha fornito particolari sul suo infortunio all’anca affermando che “dopo Monte-Carlo non ho toccato racchetta per cinque giorni e mi sono sentito bene. A Madrid, invece, c’erano giorni in cui ho sentito più dolore e altri dove andava meglio”, puntualizzando che “con Kotov ho sentito abbastanza dolore, con Khachanov il giorno prima della partita andava di nuovo meglio. Sapevo comunque che c’era qualcosa che non andava”. Solo affaticamento? Il mistero si infittisce. Continua il tennista azzurro: “Il giorno dopo la partita vinta contro Khachanov ho fatto una risonanza e qualcosa non andava, così sono tornato a Montecarlo (il suo paradiso fiscale…) dove ho fatto altri esami e i medici mi hanno consigliato riposo assoluto. Così ho dovuto rinunciare a malincuore a Roma”. E Parigi, che dopo la vittoria a Melbourne riveste importanza fondamentale per quel sogno chiamato Grande Slam? Sinner così risponde: “La preparazione per il Roland Garros chiaramente non sarà ottimale, daremo il massimo per arrivare lì nelle migliori condizioni possibili ma giocare lo Slam senza partite a Roma non è semplice. Ad ogni modo – ha poi concluso – se non sarò guarito al 100% non giocherò Parigi e riposerò per un altro periodo. La cura del corpo resta la cosa più importante per me”. Dalle sue dichiarazioni sembrerebbe una patologia legata allo stress fisico; certo è che pare una maledizione per il tennis italiano. Berrettini, dopo la finale di Wimbledon, ha perso due anni complice i tanti infortuni, e ora Sinner, dopo l’accoppiata Davis-Australian Open (senza contare il resto), incappa anch’egli in problemi fisici. Dovesse saltare Parigi, un viaggio a Lourdes è consigliato, magari lo beatificano

Andrea Curti