Con Djokovic tornato in campo a tempo di record dopo l’operazione al menisco (e quindi grosso punto interrogativo sulla sua attuale competitività), Alcaraz non brillante dopo la sua prima uscita sull’erba e gli altri (Tsitsipas, Zverev, i russi Medvedev e Rublev) non proprio infallibili, l’unico avversario in grado di contrastare Sinner a Wimbledon potrebbe essere proprio il suo amico polacco Hurkacz, dall’azzurro battuto in finale ad Halle dopo due tie-break sudati, specie il primo. Quando il tennis era tennis, cioè si batteva e scendeva (serve and volley) sotto rete, sull’erba era un gran vantaggio. Oggi basta servizio e diritto per fare punto, indipendentemente dalla superficie, per cui anche uno come Sinner, che non ha nelle voleé o nello smash i suoi punti di forza, può aspirare alla vittoria finale. Peraltro l’altoatesino difende la semifinale dello scorso anno persa con Djokovic ma ci arrivò senza affrontare grandi avversari. L’esordio del pel di carota, numero 1 del ranking e seeding, sarà contro il tedescone Hanfmann, 95 del mondo, che a Londra ha sempre fatto il turista, non avendo mai superato il primo turno. E poi magari il derby di secondo turno contro il redivivo Berrettini che a Wimbledon è stato finalista nel 2021; il tennista romano, oggi 60, pare in ripresa dopo la sequenza sfortunata di acciacchi fisici, ed è la sua tenuta fisica il grande enigma. Riuscirà il tennista romano, ad esempio, a venire a capo al primo turno del magiaro Fucsovics, un veterano dalla prestanza e tenuta fisica non indifferente? Il bilancio è di 1 pari, servirà il miglior Berrettini (versione servizio e diritto, ovviamente, da qui non ci si schioda) per sperare nello scontro fratricida con Sinner. All’orizzonte potrebbe esserci un altro derby italiano se l’italo-argentino Darderi e il toscano Musetti vincessero all’esordio. Il primo, n. 37 poco a suo agio sull’erba, se la vedrà coni il britannico Choinski, 174, non proprio un fenomeno, ma potrebbe essere pericoloso se questi conoscesse a menadito i rimbalzi della pallina sui prati dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club. Chi si sta adattando, e la finale al Queen’s lo dimostra, è Mago Musetti che, a forza di magie tecniche, è risalito al numero 25; per il ragazzo toscano è pronto il n.90, il francese Lastienne, da Musetti già battuto lo scorso anno proprio a Wimbledon. L’altro davisman, il ligure Arnaldi, 35, ha un cliente scorbutico come lo yankee Tiafoe, 30, che, se in giornata, può battere chiunque, al contrario può perdere da chiunque, quindi molto dipenderà dalle lune del tennista americano, che resta favorito. Match difficile anche per l’altro romano Cobolli, 49, che affronterà l’aussie Hijikata, 75, ben più “erbivoro” del nostro ragazzo. Il torinese Sonego, a dispetto della classifica (57 lui, 32 l’avversario), pare avere più chances contro il terraiolo argentino Navone, al suo esordio a Wimbledon. Il veterano Fognini, alla sua 14ma apparizione a Londra, oggi numero 97, ha un competitor difficile nel mancino tedesco Koepfer, 66, le cui traiettorie sull’erba sono fastidiose; servirà la grinta e il fisico al tennista ligure per l’approdo al secondo turno. Dulcis in fundo ecco il qualificato 23enne Bellucci, 150, mancino, decimo italiano nel tabellone maschile e all’esordio nel main draw inglese; per lui è pronto il Mc Enroe dei poveri, il mancino americano Shelton, numero 14, che avrebbe grandi potenzialità per esplodere definitivamente ma ancora stenta, forse per inesperienza. Cinque le ragazze nel tabellone femminile. Guida la pattuglia la n.7 Paolini, finalista al Roland Garros e semifinalista ad Eastbourne, dove ha mancato l’accesso alla finale solo per la poca voglia di giocare slice, che sui prati britannici è molto efficace. Per la toscana ecco la spagnolo Sorribes Tormo, 54, grande palleggiatrice, un po’ come lei d’altronde; servirà coraggio. non attendere l’errore dell’avversaria. Da gran combattente qual è, la marchigiana Cocciaretto (41, reduce dalla prima semifinale sull’erba in carriera a Birmingham) dovrebbe centrare il secondo turno contro la 19enne qualificata rumena Todoni, 111; ad ogni caso la Cocciaretto farà bene a non sottovalutare la ragazza di Timisoara che ha vinto tre partite consecutive sull’erba, il che non capita a tutti. Sorteggi non agevoli per le altre ragazze. La riminese Bronzetti, 65, ha pescato la n.30 canadese Fernandez; l’italiana a Wimbledon non ha mai vinto un set nelle precedenti due apparizioni, ergo il suo gioco poco si confà a quella superficie. Sfortunate le rimanenti azzurre. La veterana Errani, 84, già brava a timbrare il cartellino per la dodicesima volta nel main draw, sembra avere la strada chiusa dalla 19enne ceca Noskova, 26, anch’ella a caccia della prima vittoria sui prati londinesi. Chiude il cerchio la fiorentina Trevisan, 89, un po’ sparita dai radar e col pronostico tutto contrario perché l’americana Keys, 12, ha centrato i quarti a Wimbledon tre volte mentre l’azzurra non ha mai passato il primo turno sempre in tre occasioni.

Andrea Curti