C’è poco da stupirsi se il numero 1 al mondo, alias Jannik Sinner, abbia impiegato 3 ore e tre quarti per spezzare la resistenza del finalista di Wimbledon 2022, il romano Berrettini; le attitudini di entrambi sui prati verdi sono diverse. ma il gap si è assottigliato. Perché Sinner, non essendo uno specialista, ha velocizzato gioco e gambe, ed il servizio ne è la dimostrazione più lampante. Sul Centrale londinese è andato in scena uno dei derby italiani più combattuti, ben giocato da entrambi. Per un set, il primo, pareva di assistere ad un tennis metafisico dove, pur attaccando poco, i due azzurri tenevano la battuta senza particolari problemi, salvo la pappa break Sinner al decimo gioco, e l’approdo al primo dei tre tie-break del match ne era la logica conseguenza. Qui, dal 2-1 Berrettini, si è passati rapidamente al 5-2 Sinner e all’imporre la prima frazione col punteggio di 7 punti a 3 per l’altoatesino. Il quale, nel secondo set, cominciava a concedere le prime opportunità al suo avversario; due palle break nel terzo gioco non capitalizzate e primo break dell’incontro al sesto game, ma l’immediato controbreak di Sinner nel settimo riponeva la contesa sui binari dell’equilibrio. Avrebbe Sinner altre due occasioni nel nono gioco per andare a servire per il set ma Berrettini con scaltrezza riusciva a trascinare il connazionale al secondo tie-break della giornata, dove però il dominio di Sinner in risposta e da fondo è trasbordante: 3-0, 4-1, 5-2 e chiusura 7-4. Ineccepibile. Berrettini comunque, al cospetto del number one del ranking, non si è dato per vinto ed ha breakkato due volte Sinner nel quarto, aggiudicandoselo 6/2 e portando l’amico-rivale al quarto con l’intento di allungare la contesa al quinto. Il 2-1 e servizio Berrettini poteva la sciare intraprendere che le intenzioni fossero giuste, se non che c’era da fare i conti con Sinner, che è il primo al mondo non per caso, su qualsiasi superficie si trovi; allora controbreak del 2 pari, un match point per Sinner annullato da Berrettini e poi di nuovo tie-break, stesso andamento del primo: da 2-1 Berrettini a 4-2, 5-3 e 7-4 Sinner. Game, set, match Sinner, che approda al terzo turno dove affronterà il serbo Kecmanovic, 51, con cui ha vinto tre volte su tre; al terzo turno, oltre ad avere il vincente di Musetti-Darderi, ci sono anche Fognini e la Paolini. Il veterano ligure gioca a fine carriera alla Agassi, anticipando tutto, anche l’uscita da casa, non disdegnando le discese sotto rete, addirittura a volte dà l’impressione di divertirsi ancora, e il povero Ruud, che invece fa dalla regolarità la sua arma vincente, ne ha pagato le conseguenze. Per Fognini ora c’è un altro “vecchietto”, lo spagnolo Bautista Agut, che sull’erba si arrangia come può. Una bella occasione per il Signor Pennetta di approdare agli ottavi. Dulcis in fundo ecco la 7 del mondo, la toscana Paolini, che è approdata per la prima volta in carriera al terzo turno di Wimbledon; come si vede che è in fiducia, anche su una superficie che penalizza il suo gioco. per la ragazza allenata da Furlan c’è pronta la russa naturalizzata canadese Andrescu, già battuta dall’azzurra sul rosso di Parigi. Ma quella è un’altra storia.

Andrea Curti