Ti chiamavo spesso ma il 10 maggio era un giorno speciale per te e per me perche’ era doveroso e soprattutto piacevole stare al telefono con uno dei piu’ grandi giornalisti del mondo dello sport. Caro Mario quando ci lasciasti quel 24 agosto fu un colpo al cuore. Per tutti, amici e colleghi, fu una notizia sconvolgente per la scomparsa di un amico e straordinario scrittore. Caro Mario oggi e’ il ricordo del giorno in cui ci hai lasciato e non posso dimenticare che i miei 44 anni di giornalismo portano soprattutto il tuo nome. Fosti tu ad aprirmi le porte di questa professione indirizzandomi verso Tuttosport del tuo amico Vladimiro Caminiti (a quel tempo scrivevo su Momento Sera) e poi a seguire in tanti altri anni verso testate milanesi e romane. Anche qui a San Giovanni il quartiere romano che hai sempre portato nel cuore ti ricordano i tanti amici legati al campo di via Lusitania dove sono nati e cresciuti calcisticamente tanti buoni ed ottimi giocatori. Ora non c’è piu’ il “Campo Gioventu’Italiana”, sostituito da Padel e Calcetto. Peccato perche’ era un nostro punto di riferimento. Caro Mario tra i tanti ricordi mi hai lascito in eredità una grande amicizia ed i numerosi libri straordinariamente scritti e firmati con dedica, un patrimonio che conservo e conserverò gelosamente per ricordare sempre un grande giornalista come te. Riposa sempre in pace Mario, mi mancheranno le nostre chiacchierate e le nostre telefonate e ancor prima i nostri incontri tutti utilissimi come sempre per la mia carriera.
MAURO CEDRONE
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