Il cittì Volandri colpisce ancora! Dopo aver convocato a luglio l’italo argentino Darderi per il round robin di settembre a Bologna, italo-argentino che ovviamente la Coppa Davis l’ha vista in televisione, adesso il cittì azzurro ha diramato la lista dei giocatori che tra due mesi, dal 19 al 24 novembre prossimi a Malaga, difenderà la Coppa Davis vinta lo scorso anno. E anche in questo caso il nome del singolarista di riserva è quantomeno discutibile, ossia la scelta è ricaduta sul romano Cobolli piuttosto che sull’altro tennista capitolino Berrettini o sul ligure Arnaldi, uno degli eroi della passata stagione, entrambi più adatti alle superfici indoor rispetto a Cobolli. Volandri si è affrettato a dichiarare che “queste pre-convocazioni sono basate sull’attuale ranking. Da qui a novembre raccoglierò tutti gli elementi che mi consentiranno di fare le convocazioni definitive, sulla base della condizione fisica e mentale dei nostri ragazzi”. Che senso abbia tutto ciò ci appare più misterioso di un film di Hitchcock, peraltro pre.allertare qualcuno che magari non giocherà (vedi Darderi) può sembrare anche crudele, una beffa per chi ha avuto la nomination ma poi è fuori dai giochi. Fatto sta che Sinner (vivaddio) e Musetti, con i dovuti scongiuri, dovrebbero indossare la maglia azzurra come singolaristi titolari, e il doppio è quello confermatissimo Bolelli-Vavassori, coppia in auge, ben assortita tecnicamente e fisicamente. Il primo scontro sarà nei quarti di finale contro l’abbordabilissima Argentina che Volandri loda all’eccesso: “Quest’anno torneremo a Malaga con l’obiettivo di onorare, come sempre, la maglia azzurra e di dare il massimo per il nostro Paese. Stiamo tutti lavorando per arrivare pronti all’appuntamento. Nei quarti dovremo affrontare l’Argentina, una squadra importante: Guillermo Coria ha a disposizione singolaristi di assoluto valore come Cerundolo, Etcheverry, Baez e un doppio di qualità come quello composto da Molteni e Gonzalez. Noi, però, abbiamo una squadra forte, composta da ragazzi eccezionali che formano un gruppo che proprio nella coesione trova la sua forza. Non posso dunque che guardare con ottimismo a novembre e al futuro della Coppa Davis”. Se non ci fossero gli americani nell’eventuale semifinale (che affronteranno i canguri australiani) e la Spagna di Alcaraz nell’ipotetica finale, la ventata di fulgido ottimismo ci pervaderebbe in lungo e in largo. Benché sulla carta l’Italia resta la favorita per la vittoria finale.

Andrea Curti