Lo sport italiano ha come massimo protagonista in questi mesi ovviamente Sinner, il
numero uno del tennis mondiale. Però il clima di ottimismo indiscriminato deve fare
i conti anche con la prossima realtà. La squalifica inflitta alla rumena Halep di nove
mesi, sia pure per l’assunzione di un prodotto diverso dal clostebol, è un lugubre
presagio. La previsione su cui scommetteremmo, dopo aver valutato la situazione con
alcuni esperti, è una sospensione dell’attività per 3-4 mesi a partire dall’inizio del
2025. Perché esprimiamo un parere con quello che può apparire come un esagerato
pessimismo? Chi sarà chiamato a giudicare il tennista valuterà positivamente la sua
buona fede ed escluderà il dolo ma metterà nel mirino la leggerezza dell’assunzione
di un farmaco palesemente presente nell’elenco delle sostanze dopanti e per il quale il
cestista Moraschini è stato squalificato per un anno. La documentazione della foto
del deferimento del fisioterapista e del suo definitivo licenziamento potrebbero anche
essere visto come un tentativo difensivo di riparazione ex post per la diminuzione del
danno della giustizia sportiva. Inoltre la modica quantità di clostebol potrebbe
essere interpretata come la fase di smaltimento di un’assunzione più robusta e
qualitativa. Bisogna riconoscere che finora Sinner ha avuto un trattamento di favore.
Per la discrezione con cui è stato trattato il suo caso, per non aver perso un solo
giorno di attività agonistica e per essere stato assolto in prima istanza. Ma uno scotto
da pagare inevitabilmente c’è e sarà comunque sopportabile per un tennista di 23 anni
che ha tutta la carriera davanti. Ma in questi mesi il campione ha già dimostrato una
tempra di impermeabilità alla situazione. Ha continuato a giocare e a vincere, come
se nulla fosse si avvia a chiudere il 2024 con un guadagno di circa 50 milioni di euro,
davvero appannaggio riservato a pochi colleghi nel mondo dello sport.
DANIELE POTO
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