ROMA. Quaranta minuti di gran calcio. Straordinaria Lazio nel primo tempo, bella da vedere e applausi per le trame di gioco e per le tante occasioni che si sono trasformate in due gol e quattro pali. Poteva terminare tanto a poco per i biancocelesti se gli stessi non avessero tirato i remi in barca nel secondo tempo rischiando anche il pareggio dopo l’autogol del nervoso Lulic (Senad non l’ha presa bene quando Inzaghi l’ha sostituito). Quando non chiudi le partite dopo aver sfiorato ripetutamente il tre a zero, il rischio di pareggiare il match diventa latente. Ed è proprio quello l’errore commesso dalla Lazio probabilmente convinta di passeggiare anche a Bologna. La seconda parte di gara infatti ha fatto preoccupare non poco il tecnico che ha tentato di dare più vigore alla squadra operando alcuni cambi che però non hanno dato i frutti sperati. Ci può stare un leggero appannamento dopo una cavalcata trionfale nelle precedenti gare dentro e fuori casa (esclusi i match con la Spal e con il Napoli). Insomma Bologna-Lazio termina due a uno per i biancocelesti con un pò di batticuore per i tifosi sugli spalti e per la panchina. Alla fine contano i tre punti che portano la Lazio a sette su sette vittorie in trasferta dopo 25 anni, e ad un posto in classifica sempre invidiabile ed infine ai tanti consensi da parte della critica per l’alta qualità di gioco espressa finora.
Mauro Cedrone
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