Francesco Acerbi, sulle colonne de La Repubblica, “La cosa peggiore, per me, é questa situazione ibrida. L’incertezza procura malessere. Non sai quando passerà, quando si tornerà in campo. Come spinta per la gente, come segnale di fiducia, sarebbe importante riprendere il campionato: si può giocare anche ad agosto, a porte chiuse. Nel frattempo mi alleno due volte al giorno, ho quello che serve per rafforzare il polpaccio e tenermi in forma. Abito da solo, mi piace stare in casa anche nella normalità, quindi in fondo faccio la vita di sempre, allenamenti a parte. Mi manca andare al campo, i compagni, l’adrenalina della partita, quello sì. La sera sento gli altri della squadra e i membri dello staff, mi faccio lunghe chiacchierate con la famiglia e gli amici”.
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