di ANDREA CURTI
A guardarla così sembrava una partita “normale” di un “normale” secondo turno di un “normale” torneo di medio livello, invece di normale non c’era nulla, a partire dalla superficie sulla quale si è giocato (l’erba di Halle, Germania) per arrivare al fatto che era un derby tutto italiano tra gli unici due tennisti della storia del tennis azzurro ad aver vinto un torneo in carriera sulla superficie verde. Non era normale neppure il periodo da cui provenivano i due contendenti: da una parte il 23enne romano Berrettini, salito al numero 22 del mondo dopo l’exploit della passata settimana a Stoccarda e reduce da sei vittorie consecutive sull’erba (considerando anche il primo turno di Halle contro Basilashvili), inusuale striscia vincente per un tennista nostrano; dall’altro il veterano altoatesino Seppi, 35enne reduce da nove primi turni consecutivi, inusuale striscia perdente per i giocatori di un certo livello e per questo sceso al numero 69 del ranking. Il giovane contro il maturo insomma. Forse un ricambio generazionale che si sta avverando. Ed era partito forte Berrettini, sei punti a zero (1-0 e 0-30 sul servizio di Seppi) prima che il maturo entrasse in partita a suon di ace (1-1 e 2-2). Equilibrio sostanziale (non a caso gli scontri diretti erano 3 pari) sino al settimo game quando Berrettini si mostrava falloso col solito rovescio bimane che consegnava il break a Seppi. Il quale, sornione, lo manteneva con astuzia e “mestiere” sino al 6/4 in suo favore. La ragnatela che Seppi tesseva con sapiente calma reggeva l’urto sino al settimo gioco quando il giovane Berrettini salvava la palla del 3-4 con una seconda di servizio sulla riga. Il vento è cambiato proprio lì perché Berrettini, da un possibile set e break di svantaggio, si portava avanti 5-3 (complice un piccolo passaggio a vuoto di Seppi) per chiudere 6/3 e pareggiare il conto dei set. Ma l’equilibrio ormai era spezzato, tanto che Berrettini prendeva il largo nella terza frazione per complessivi sette game vinti, dominando Seppi nello scambio e nella potenza dei colpi: break in apertura (passante in rete di Seppi dopo attacco profondo del romano) consolidato con il servizio (drop-shot perfetto ad una mano di rovescio), poi secondo break Berrettini e 4-0 con la battuta, che è diventato 5-1 con un ace e rapidamente 6/2 per un’ora e 44′ complessivi di gioco. Salgono così a sette le partite vinte di seguito dall’azzurro e la classifica sorride; ora Berrettini è nei quarti e potrebbe entrare addirittura nei primi 20 del mondo se domani battesse il russo Khachanov, con cui il romano vanta un 2-0 confortante avendo sconfitto il russo a febbraio nell’indoor di Sofia e la scorsa settimana sull’erba di Stoccarda. Staremo a vedere, intanto la maturazione di Berrettini pare avvenire nel migliore dei modi.