Amy Winehouse esordisce nel mondo della musica pubblicando nel 2003, per l’etichetta discografica Island, l’album in studio Frank, che riscuote un buon successo di pubblico e critica. L’affermazione definitiva giunge nel 2007 con l’uscita del secondo album Back to Black che, trainato dai singoli Rehab, Love Is a Losing Game e l’omonima traccia Back to Black, scala le classifiche mondiali ottenendo un successo che assicurerà alla musicista la vittoria di cinque Grammy Awards.[2][3]

Successivamente l’artista fa parlare di sé per gravi problemi legati a droga, alcol e disturbi alimentari, nei quali si rintracciano le cause dei ritardi nella realizzazione del suo terzo album. Sarebbero stati tali problemi a provocare in ultimo la morte della cantante, avvenuta nella sua abitazione di Londra nel 2011.[4]

Winehouse è ritenuta la precorritrice della nuova generazione del soul bianco,[5] del quale è una delle esponenti, seguita dalle connazionali Duffy e Adele.

FONTE WIKIPEDIA