Onori ai vincitori ma anche ai vinti che sono arrivati in Baviera a testa alta con un goal di vantaggio a battersi per il passaggio ai quarti di Champions con la corazzata Bayern. Una squadra quella tedesca fortissima in ogni reparto con qualche carenza seppur leggera in difesa; una difesa che ad ogni modo non ha avuto svarioni o minima crisi. Certo il rammarico per l’undici di Mister Sarri e soprattutto per Ciro Immobile, autore di uno dei due tiri in porta, anzi no, fuori dallo specchio della Lazio c’è. Infatti sua è stata l’unica vera occasione da rete costruita dai romani sullo zero a zero nel finale di un primo tempo impalpabile per merito del Bayern che li ha attaccati a testa bassa, mettendoli in serie difficoltà fin dai primi secondi di gara per imporre il proprio gioco e che con due realizzazioni al 39mo minuto e durante il minuto di recupero ha di fatto chiuso la partita prima dell’intervallo. Per poi lasciarla definitivamente agli almanacchi dopo un terzo goal sia meritato, come del resto anche il conseguente passaggio ai quarti di finale, che conquistato metro dopo metro, pressando i biancocelesti oggi in tenuta scura sia alto che a centrocampo, senza di fatto concedergli nulla, eccezion fatta per la schiacciata di testa della Scarpa d’oro che, sbilanciato durante l’azione dalla deviazione di un difensore avversario, non è riuscito nell’intento di scoccare il colpo vincente laddove avrebbe voluto, ossia tra il piede sinistro del mitico portiere Neuer e il palo, spedendola a fondo campo. Peccato sia andata a finire male per l’italiana, ma onore al merito dei tedeschi che nel proseguo in coppa potranno senz’altro dire la loro e far valere una forza evidentemente non ancora perduta. Quanto alla Lazio, onori se non altro per aver battuto il Bayern nella gara di andata.