Cinque gare tra campionato e Coppa Italia e cinque vittorie magari non bellissime, ma fondamentali per classifica e morale. E oggi, sull’onda dell’entusiasmo, la Lazio ha domato anche il Lecce, bestia nera dei biancocelesti che ha giocato la sua partita aperta e onesta, ma senza pungere e imbarazzare Provedel. Una Lazio cinica che con Felipe Anderson, tornato al centro del tridente d’attacco, e il rientro in cabina di regia di Luis Alberto, che lo lancia in area come soltanto lui sa fare, va in goal nel momento più delicato del match e ritorna di prepotenza in zona Champions, con una semifinale e una possibile finale da disputare in settimana. E potenzialmente da vincere per continuare a regalare ai tifosi le gioie, le soddisfazioni e gli entusiasmi che da oggi, dopo aver centrato il poker in campionato candida la Lazio tra le favorite nella lotta al quarto posto, che in attesa dei risultati di Bologna e Fiorentina è già stato finalmente raggiunto, dopo una rincorsa dall’undicesimo alla quale non tutti credevano, compreso forse qualche giocatore. Una vittoria che spazza via oltre alle distanze dalla vetta, tutti i timori riguardanti la tenuta mentale e psicofisica dei ragazzi che il mister aveva tirato in ballo dopo la vittoria del derby e il passaggio di turno in Coppa Italia, temendo cali che non ci sono stati. Unica nota stonata, l’ammonizione presa da Ciro Immobile che complicherà la gara contro il Napoli, chiamando i ragazzi a disputare una vera e propria impresa, priva in campo dei suoi centravanti di ruolo. Ma con mister Sarri e i suoi ragazzi terribili è lecito attendersi anche di questo. Quindi: avanti Lazio, continua così! (di STEFANO LESTI)
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