Bentornato a Trigoria Mister, quali sono le sue prime sensazioni?
“Stupore perché facevo fatica a riconoscere le strade e le rotonde in dei posti che ho visto per 18 anni consecutivamente, emozioni perché vedevo tanti luoghi e facce che hanno condiviso con me una bellissima parte della mia vita e consapevolezza a che c’è un lavoro importante da fare e non possiamo stare qui a guardarci intorno e a guardare com’è cambiata la situazione”
La reazione alla chiamata della proprietà?
“Stupore, eccitazione, agitazione. Non sono caduto dalle nuvole, quando mi hanno chiamato sapevo che poteva succedere. Ti rendi subito disponibile per incontrarli, parlarci e fargli capire quello che è stato un discorso che forse è durato dieci minuti”.
Lei ha accettato un incarico di sei mesi. Vuole mettersi in gioco senza paracadute.
“Sono convinto che non abbiamo né io né la squadra bisogno di paracadute. Ritengo che abbiamo una squadra forte, con dei giocatori molto importanti. Capita a tutte le squadre importanti di avere un momento di difficoltà, è capitato, capiterà e potrebbe capitare ad altre squadre, dovremo essere bravi ad approfittarne. Penso che ci siano tutti i margini per risalire, non ci servono paracaduti”.
Ultima volta da capitano, oggi da allenatore. Come è stato il ritorno in campo?
“Non allenavo da parecchio tempo. Si dice che è come andare in bicicletta, anche se poi l’ho fatto per pochi mesi, è stato semplice. Non l’abbiamo preparato come avremmo voluto, perché sono stato impegnato a compiere tutte vicende burocratiche che tecniche. È stato tutto molto veloce, ma era un allenamento di ripresa, non c’era niente da inventarsi, domani inizieremo a fare qualcosa di più interessante”.
Come ha trovato Trigoria?
“Lo shock forse più grande. A volte faccio fatica a rendermi conto che sono gli stessi posti di tanto tempo fa, è tutto trasformato, ovviamente in meglio. Ho visto un video sul centro sportivo della Fiorentina e mi hanno detto che è meraviglioso e ho pensato a quanto può essere bello avere un centro sportivo così ed entrando così ho visto che è una cosa incredibile. Sono quasi invidioso per i tempi che ho vissuto qui, stare dentro questo posto in queste condizioni mi rendo conto che forse ci è mancato. Qui c’è più di quello di cui abbiamo bisogno”.
Che emozione sarà tornare all’Olimpico?
“Emozionante. Sono tornato mille volte qui, ma da tifoso e da osservatore per la nazionale, sono tornato con l’Italia per tre partite, ma non sarà la stessa cosa, è un ruolo diverso, responsabilità diverse. Venendo allo stadio da tifoso mi sono reso che a prescindere dai risultati, dal momento di classifica, lo stadio è sempre in modalità Roma-Barcellona, all’epoca capitava una volta ogni tanto. Spero che questo trend continui”.
FONTE asroma.com
Intanto i numeri dell’esonero di Mourinho. L’ex tecnico giallorosso e’ stato esonerato dopo 138 panchine, 58 giocatori impiegati e 1,70 media punti (la piu’ bassa della sua storia da allenatore). Mourinho fu esonerato anche dal Tottenham e dal Manchester U., con la Roma e’ il terzo esonero di fila.
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