CRONACA. L’ATALANTA PARTE SUBITO CON LE MARCE ALTE E DOPO IL PRONTI VIA GLI OROBICI COLLEZIONANO IN POCHI MINUTI 2/3 AFFONDI VERSO L’AREA DELLA LAZIO. LO SPARTITO SEMBRA SUBITO SCRITTO IN CRONACA. L’ATALANTA FA SENTIRE I TACCHETTI ALL’AVVERSARIO NELLA FIGURA DI CASTELLANOS E COMPAGNI E SVENTOLANO COSI I PRIMI CARTELLINI GIALLI CHE SONO PER PASALIC E GASPERINI. AL 14 esimo IL PRIMO TIRO ATALANTINO PERICOLOSO IN POSSESSO PALLA, CHE FA SUBITO CAPIRE COME SARA’ LA SERATA. L’ATALANTA GIOCA ED AUMENTA IL RITMO METTENDO RIPETUTAMENTE IN DIFFICOLTA’ LA RETROGUARDIA BIANCOCELESTE CHE TROVA DIFFICOLTA’ SOPRATTUTTO NELLE SPORADICHE RIPARTENZE. IL GOL E’ NELL’ERIA, ED AL 16esimo CI PENSA PASALIC AD APRIRE LE MARCATURE SFRUTTANDO L’IMMOBILISMO DELLA DIFESA BIANCOCELESTE. L’UNO A ZERO NERAZZURRO COMUNQUE NON SEMBRA GENERARE LA GIUSTA REAZIONE. A POCO SERVE LA PUNIZIONE DI LUIS ALBERTO, ED IL FRASEGGIO DI CASTELLANOS CON QUALCHE COMPAGNO APPARE DECISAMENTE INUTILE. E’ INVECE L’ATALANTA AD ESALTARE IL SUO SPARTITO PERCHE’ LA LAZIO E’ SENZA REAZIONE E L’ATALANTA NE APPROFITTA ENTRANDO SISTEMATICAMENTE IN AREA AVVERSARIA, IL MODO PIU’ SEMPLICE PER RIMEDIARE UN RIGORE CHE ARRIVA AL 42 esimo. IL GOL DAGLI UNDICI METRI E’ DI DECHETELAERE. DUE A ZERO E TUTTI NELLO SPOGLIATOIO, MENTRE ANDERSON E LUIS ALBERTO TROVANO IL TEMPO DI RIMEDIARE ANCHE UN CARTELLINO GIALLO. L’ANALISI DEL PRIMO TEMPO E’ IMPIETOSA IN RIFERIMENTO AD UNA LAZIO INGUARDABILE ALLA MERCE’ DELL’AVVERSARIO, PALESANDO UNA GRANDE DIFFICOLTA’ DI MANOVRA LEGATA ALLA POCO REATTIVITA’ DOVUTA ANCHE ALL’INSPIEGABILE VELOCITA’ RIDOTTA DEGLI UOMINI DI SARRI, PALESEMENTE LENTI E PREVEDIBILI. IL SECONDO TEMPO SEMBRA NON REGALARE NULLA DI NUOVO. SARRI TENTA DEI CAMBI MANDANDO IN CAMPO CASALE E PELLEGRINI AL POSTO DI LAZZARI E GILA, MA LO SPARTITO NON CAMBIA NONOSTANTE LA PRIMA VERA OCCASIONE DELLA LAZIO CON HISAKSEN CHE NON INQUADRA PERO’ LA PORTA AVVERSARIA. L’ATALANTA NON MOLLA, ANZI LA SUA VELOCITA’ E’ SEMPRE ALTA FINO AL LIMITE DELL’AREA BIANCOCELESTE. GLI INTERVENTI DI PROVEDEL SONO LI A DIMOSTRARLO IN PIU’ OCCASIONI. E’ IL MOMENTO DEI DUE ALLENATORI DECISI AD OPERARE CAMBI. FANNO IL LORO INGRESSO PEDRO, IMMOBILE, VECINO, E DE ROON PER GLI OROBICI, MA I CAMBI SEMBRANO SERVIRE A POCO ALMENO PER LA LAZIO PERCHE’ AL 75esimo ARRIVA IL GOL DI DE KETELEAERE CON RELATIVA OVAZIONE PER IL GIOVANE E FORTE BELGA IN PRESTITO DAL MILAN. ALL’83esimo ARRIVA IL RIGORE PER LA LAZIO TRASFORMATO DA IMMOBILE, UNA SORTA DI CONTENTINO PER IL BOMBER CHE PORTA LA SUA LAZIO NEL SUO CUORE, NONOSTANTE LE DIFFICOLTA’ FISICHE DELL’ULTIMO PERIODO. CIRO PROVA ANCORA AD ACCORCIARE LE DISTANZE MA LA DIFFERENZA TRA LE DUE SQUADRE APPARE NOTEVOLE ED EVIDENTE. IL FISCHIO DELL’ARBITRO GUIDA METTE FINE AD UN MATCH GIA’ SEGNATO DALLA DIFFERENZA DELLE DUE FORMAZIONI IN CAMPO. LA PREOCCUPANTE INVOLUZIONE DELLA LAZIO APPARE EVIDENTE. LA SQUADRA DI SARRI APPARE STORDITA DALLA PARTENZA SPRINT DELL’ATALANTA CON UN DE KETELAERE IMPLACABILE SOPRATTUTTO NEL PRIMO TEMPO DOVE SI E’ DECISA LA STORIA DI QUESTA SFIDA TRA DUE SQUADRE CHE PUNTANO AD UN PIAZZAMENTO CHAMPIONS, UN’OBIETTIVO CHE SEMBRA SEMPRE PIU’ VICINO E MERITATO DA PARTE DEGLI OROBICI SOSTENUTI DA UN FUORICLASSE CHIAMATO DECHETELAERE AUTENTICO INCUBO BIANCOCELESTE. ALLA FINE LA LAZIO CROLLA NELLO STADIO ATALANTINO, COME FOSSE UNA RISPOSTA AL “NON MERCATO DELLA SOCIETA’ BIANCOCELESTE PRESIEDUTA DA LOTITO”.
MAURO CEDRONE
Be the first to write a comment.