ROMA – Ecco il lunedì d’oro per il tennis italiano: l’ATP ha pubblicato le classifiche settimanali e 39 anni dopo Panatta e Barazzutti (maggio 1979, il primo era 19 il secondo 16), abbiamo due giocatori nei primi venti del mondo. A Fognini, numero 14 e nei top 20 ininterrottamente dallo scorso, si è aggiunto l’uomo venuto dal nulla, ovvero quel Marco Cecchinato da Palermo che è vera sorpresa dell’anno a livello mondiale, non sollo nazionale. Grazie agli ottavi di finale nel Masters 1000 di Shanghai, infatti, il siciliano si è issato al 19esimo posto della classifica, ovviamente suo best ranking con ampi margini di crescita se, nelle ultime settimane ed inizio 2019, saprà fare altri risultati importanti. Vale la pena ricordare che l’Italia ha due rappresentanti nei primi 20 insieme ad altre poche nazioni, nello specifico Argentina (Del Potro e Schwartzman), Croazia (Cilic e Coric) e Stati Uniti (Isner e Sock). Peraltro Cecchinato è il nono tennista italiano nell’Era open ad entrare fra i primi venti giocatori della classifica ATP, dopo Adriano Panatta (numero 4), Barazzutti (7), Bertolucci (12), appunto Fognini (13), Seppi (18), Camporese (18), Gaudenzi (18) e Furlan (19).

Inoltre, se Fognini e Cecchinato dovessero mantenere la posizione sino a fine stagione, sarà la seconda volta nella storia che due tennisti italiani chiudono l’anno tra i primi 20 dal 1973: nella prima classifica di fine anno nella storia dell’Atp, Panatta era numero 14 del mondo e Bertolucci numero 20. E dietro i due, oltre al navigato Seppi, si può ben sperare nella completa maturazione di Matteo Berettini, 22enne romano già numero 52 del ranking, e di altri ragazzotti baldanzosi, tipo Sonego, Donati, Quinzi, Napolitano, Moroni, ecc. Ma le buone news non vengono solo dal settore maschile, anche da quello femminile, dove con lacrime di gioia la redenta Camila Giorgi, per la prima volta in carriera, ha abbattuto il muro delle prime 30 per collocarsi al numero 28 grazie alla vittoria sul veloce indoor di Linz, in Austria, secondo titolo in carriera. Della Giorgi ha stupito la tenuta mentale e atletica, segno che anche per lei la maturazione completa non è poi così lontana. Con un ricambio generazionale in atto che tarda ad arrivare per la fatica che fanno le altre ragazze (Trevisan, Paolini, Chiesa ed altre) a qualificarsi per i tornei che contano, e con la Errani ancora al palo per squalifica (nonostante tutto ancora numero 92), questa scalata della Giorgi è una manna dal cielo. Ci guadagnano tutti, insomma, Federazione e giocatrice.

Andrea Curti