All’inizio di ogni partita i giocatori delle Nazionali si inginocchiano. Il gesto simbolico
vuole omaggiare il movimento contro il razzismo “Black Live Matters”

Uno dei gesti che sicuramente verrà ricordato di questo Euro 2020, è l’inginocchiarsi dei
giocatori prima del fischio d’inizio della partita. È un simbolo contro il razzismo: un
messaggio chiaro e d’incoraggiamento per sostenere il movimento anti razzista del “Black
Lives Matter”. Movimento che è nato nel 2013 ma che è diventato davvero noto a tutti lo
scorso anno a causa della morte di George Floyd.
George Floyd era un afroamericano che viveva nella città di Minneapolis, Minnesota,
ucciso da un poliziotto durante un fermo. Succedeva il 25 maggio del 2020 e quel
momento è rimasto impresso nella mente di tutte le persone impressionate e colpite da
tanta violenza.
Proprio per celebrare questo movimento, è stato deciso che in una competizione
importante come l’Europeo, venisse dato un messaggio forte, d’inclusione. Questa sera
alle 18.00 si è giocata Italia – Galles e nella nostra Nazionale si sono inginocchiati
solamente cinque giocatori: Toloi, Emerson Palmieri, Pessina, Bernardeschi e Belotti.
Prima che si scatenasse la polemica contro coloro che sono rimasti in piedi (è una scelta
assolutamente libera), è stato spiegato che tra i giocatori non c’è stata intesa, non si sono
capiti. Questo è il motivo per cui alcuni non si sono inginocchiati, è fondamentale ribadire
che non c’è stata alcuna intenzione di andare contro questo gesto o mancare di solidarietà
a chi è vittima di razzismo.
In merito al gesto la UEFA non ha dato nessuna indicazione precisa. Le Nazionali hanno
comunque dimostrato di aver aderito in pieno a questa iniziativa e di essere
assolutamente contro la discriminazione per via del colore della pelle.
SARA ORLANDINI