Dopo lo striscione di Piazzale Loreto ed i cori nei confronti di Bakayoko, Milan -Lazio termina con gli olè dei quattro mila tifosi della Lazio assiepati nel terzo anello di San Siro. Un San Siro che per l’occasione  fa registrare 55 mila spettatori che vedono il declino del Milan ed il trionfo della Lazio dopo il gol di Correa. L’uno a zero nasce al 57esimo da un formidabile contropiede di Immobile pronto a tagliare per Correa che infila Reina. L’uno a zero carica il gruppo biancoceleste che mette alle corde un Milan a scartamento ridotto, poco incisivo soprattutto nei suoi avanti sostenuti dai tifosi rossoneri sovrastati alla fine dai cori e dall’incitamento dei supporters laziali stracontenti di festeggiare la Lazio in finale. Vittoria limpida quella della Lazio con un secondo tempo di grande spessore dopo una prima parte di gara condotta con intelligenza ed attenzione nei confronti di un avversario limitato nelle ripartenze e nelle conclusioni a rete. Inizio guardingo per entrambe le squadre che si studiano rispettando le direttive dei due allenatori. Le schermaglie si interrompono però all’ottavo minuto per il serio infortunio di Milinkovic fermato da un contrasto a centrocampo. Da una prima analisi il cedimento della caviglia fa pensare ad una forte distorsione ma le lacrime del giocatore dopo aver provato per qualche minuto a rimanere in campo fanno presagire il peggio. Inzaghi fa scaldare immediatamente Parolo che va a ricoprire il medesimo ruolo di Savic lasciando così invariato l’assetto tattico in campo. Al 21esimo  il Milan grida al rigore per un’atterramento in area ai danni di Calabria ma Mazzoleni fa giustamente continuare il gioco. Al 25esimo arriva il primo tiro vero in porta ad opera di Immobile parato facilmente da Reina. Un minuto dopo ci prova Correa ad impegnare il numero uno rossonero. Il Milan tiene bene il campo ma la velocità è bassa, un handicap che alla fine gli costerà caro. Il 27esimo fa registrare il primo vero tiro di Piatek e compagni. E’ infatti Calabria ad impegnare Strakosha che devia in angolo. Al 36iesimo c’è anche il primo cartellino giallo della partita per Luiz Felipe. Esce Calabria per un problema al ginocchio e Gattuso manda in campo il giovane Conte. Gli ultimi 10 minuti della prima parte di gara sono i più interessanti, caratterizzati da Suso al 43esimo che spara da fuori area mandando la sfera di poco a lato. Al 46esimo invece ci prova Bastos dagli sviluppi di un calcio d’angolo ma il difensore biancoceleste indirizza il pallone a pochi centimetri dal palo alla destra di Reina. Reina è ancora protagonista un minuto dopo su una stoccata di Correa che termina appunto tra le mani del portiere milanista. Il secondo tempo è un altro spartito rispetto al primo. Il posseso-palla della Lazio e la velocità di esecuzione  dei biancocelesti mette spesso in difficoltà il Milan. Al 50esimo ci prova subito Leiva con un gran tiro e grande parata di Reina che deve sfoderare la sua bravura per tutta la seconda parte del match. La Lazio non si ferma, alza il ritmo ed al tiro vanno praticamente tutti. Bastos sfiora il gol in più di un’occasione, così come Correa che salta gli avversari come birilli. Reina infatti si deve superare al 54esimo su un tiro in diagonale proprio del numero undici biancoceleste. Gattuso cerca di correre ai ripari facendo alcuni cambi che non danno i frutti sperati, anzi proprio dopo un paio di sostituzioni arriva il gol di Correa imbeccato da un mortifero contropiede di Immobile pronto a smistare per il compagno che infila irrimediabilmente il numero uno milanista. Gattuso fa entrare Cutrone al posto di Caldara per dare più sostegno al fronte offensivo dove Piatek riesce solo a colpire di testa mandando la palla a lato. Inzaghi vuole addirittura affondare il colpo nelle pieghe dell’avversario e manda in campo Caicedo al posto del bomber Correa. L’ultimo quarto d’ora è un monologo biancoceleste con tiri a ripetizione di Luis Alberto, Immobile che spara alto, ed ancora Immobile all’89esimo che trova ancora sulla sua strada un grande Reina. Termina così uno straordinario match vinto meritatamente dalla Lazio che conquista per la decima volta la finale di coppa Italia. Un grande risultato che non cancella però le sconfitte in campionato con squadre di medio e basso livello come il Chievo. Uno straordinario risultato che suscita tanto rammarico per quello che poteva essere e non è stato.

MAURO CEDRONE